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I dietologi promuovono l’happy hour

Se non accompagnato da alcol, fa bene alla linea e regola l’apporto calorico: uno studio dei dietologi italiani promuove l’aperitivo perché stimola il metabolismo ed evita le abbuffate.

Nutrizionisti e dietologi dell'Osservatorio Nestlé, Fondazione Adi rivalutano a sorpresa l’happy hour che tanto aveva spopolato nella Milano degli anni 80, ma con qualche importante correttivo: l’abitudine di fare aperitivo a base di piccoli sfizi e salatini, precisa lo studio dell’ Adi, non deve diventare infatti la maniera di sostituire in modo erroneo la cena.

Eccedere nel consumo di assaggini di pasta, carne e altre prelibatezze ricche di salse, rende inutile e anzi dannoso il ruolo dimagrante dell’aperitivo, specie se poi l’abbuffata è accompagnata da una cena altrettanto sostanziosa.

Un aperitivo equilibrato, spiegano dall’Osservatorio, riesce a essere salutare soltanto quando ci induce a limitare le porzioni e le conseguenti calorie assunte a cena. Un’abilità, questa, che sembrano possedere poco più della metà degli italiani: secondo l’Adi, solo il 54% "fa attenzione alle porzioni che mette nel piatto".

Gli esperti dell’Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), precisano inoltre che l’aperitivo può essere utile nello stimolare il metabolismo e mantenere la linea, solo a patto che si rinunci a bere bevande troppo alcoliche. Pasteggiare con il vino, ad esempio, può significare introdurre nel corpo circa 200 calorie, mentre un cocktail a base di gin o vodka e succhi di frutta può fare schizzare l’apporto calorico verso vette molto più alte. "L'assunzione frequente di cibo nell'arco della giornata – spiega il presidente dell'Adi, Giuseppe Fatati, è fondamentale per regolare la quantità assunta a ogni pasto ma va considerato l'apporto calorico totale e l'equilibrio nutrizionale giornaliero. In quest'ottica l'aperitivo, non troppo vicino ai pasti, può essere un modo per spezzare il lungo pomeriggio".

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.farmacia.it/index.php/news/articolo/23/12567

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)