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News di Alcologia

I figli degli alcolisti: un problema in cerca di ascolto (parte prima)

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L'alcol come problema famigliare

L'evidenza clinica ha dimostrato ormai da anni come i problemi alcolcorrelati coinvolgano tutto il sistema famigliare e non solo la persona

alcoldipendente, si parla di "famiglia alcolista" per sottolineare come l'alcol diventa, giorno dopo giorno, un principio organizzatore

centrale attorno al quale i pattern d'interazione si modellano.
I fattori di rischio per i figli che vivono a stretto contatto con un genitore alcolista possono essere molto diversificati e vanno dai danni

organici per gli effetti dell'alcol sul feto in caso di madre alcolista a problematiche di ordine comportamentale, emotivo e relazionale fino

al rischio di incorrere in una dipendenza da alcol o altre sostanze.
Le famiglie in cui è presente l'alcol sono maggiormente caratterizzate da: frequenti litigi in famiglia, bassa coesione del nucleo familiare

e uno scarso sostegno, separazioni e divorzi, assenza di rituali familiari e di modelli, comunicazione povera, ambivalenze e violenze sia

psicologiche che fisiche che sessuali, e talvolta un basso livello socio-economico. Il figlio si può sentire disorientato per gli improvvisi

cambiamenti d'umore e di comportamento del genitore alcolista, affettuoso e comprensivo da sobrio, irascibile, scontroso, esigente, violento

dopo aver bevuto; oppure riservato, introverso da sobrio, fino a divenire invischiante, seduttivo o ilare ed esuberante in modo imbarazzante

sotto l'effetto dell'alcol. Le frequenti oscillazioni tra speranze e delusioni possono portare nel figlio una sfiducia di base che

influenzerà le sue relazioni future. I figli di alcolisti possono soffrire per questo anche di crisi di identità e di modelli.
Questo modo di vivere le relazioni porta i figli a vivere un vuoto affettivo incolmabile che può percorrere le generazioni, aumentando il

rischio di sviluppo di un problema di dipendenza o di co-dipendenza di cui potranno risentirne successivamente anche i loro figli, in una

trasmissione transgenerazionale dei problemi alcolcorrelati.
In letteratura viene considerato il rischio di sviluppare un disturbo legato all'uso di alcol per i figli degli alcolisti variabile da 2 a 10

volte superiore rispetto a chi non ha un genitore alcolista (Lieberman, 2000; Schuckit,1998) e che una fascia compresa tra il 13 e il 25% di

tutti i figli di alcolisti sembra sviluppare problemi legati all'uso di alcol o di altre sostanze (Ritter J. et al., 2002; Vitaro F., et al.

1996).
I figli di alcolisti risultano avere meno sviluppate le competenze psicosociali che possono facilitare il coping e far diminuire il rischio,

infatti risultano avere bassa autostima scarsa autoefficacia, difficoltà nello stabilire e mantenere relazioni intime, minori competenze di

problem solving (Nastasi,1995), riportando alti livelli di depressione ed ansia (Sher, 1991), e più elevati livelli di distress che

manifestano con iperattività, deficit attentivi e nelle abilità verbali, difficoltà nel ragionamento astratto e nelle capacità di

pianificazione.
Nell'adolescenza inoltre sono presenti spesso tratti impulsivi, aggressivi e antisociali, incapacità di controllo e difficoltà relazionali.

Questi stessi tratti, frequentemente visti come fattori predittivi dell'alcolismo, possono costituirsi come mediatori della trasmissione

transgenerazionale dell'alcolismo.


Le aspettative riguardanti l'alcol rappresenterebbero un altro importante mediatore del rischio secondo cui l'alcolismo può essere trasmesso

dai genitori ai figli. In uno studio Wiers et al. (1998) hanno evidenziato che i bambini figli di alcolisti alle scuole elementari hanno

maggiori aspettative negative sull'alcol rispetto ai controlli, tuttavia gli adolescenti hanno maggiori aspettative positive, suggerendo che,

una volta iniziato l'uso di alcol, la risposta favorevole esperita supera gli effetti precoci di un apprendimento avversivo. Secondo questi

risultati un intervento di prevenzione del rischio dovrebbe avvenire prima che i bambini inizino ad usare alcol.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)