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I giovani e le dipendenze: i dati di un sondaggio

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Un sondaggio su oltre 13.000 ragazzi tra i 13 e 18 anni su vecchie e nuove forme di dipendenza. Sotto accusa cellulari,

videogiochi e computer. Poco temuti tabagismo, anoressia/bulimia e tossicodipendenza. Sconosciuto il doping, anche se ben il

7% dei ragazzi dichiara di fare uso di sostanze dopanti.
Le dipendenze sono state il tema di un sondaggio realizzata nelle scuole medie superiori di tutta Italia in occasione della

IV edizione della Campagna "Alla scoperta del corpo umano", iniziativa promossa da Società Scientifiche, con il patrocinio

del Ministero della Pubblica Istruzione, il contributo di Fondazione Pfizer e, quest'anno, la partecipazione della

Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Le risposte di 13.360 ragazzi tra i 13 e 18 anni hanno messo in luce la consapevolezza dei giovani rispetto alle nuove forme

di dipendenza, prime fra tutte tecnologia e doping.
Quali comportamenti secondo i ragazzi possono generare dipendenza?
I giovani riconoscono nelle tecnologie la prima causa alla base di comportamenti di abuso, non correlati a sostanze: sono

infatti ben 88 ragazzi su 100 a pensarla in questo modo.
Questa la classifica: al primo posto i videogames (49%) indicati soprattutto dai più giovani (il 52% tra i ragazzi di 13-15

anni), seguiti da computer (44%); TV e cellulare, indicati nella stessa percentuale (37% circa). Nel 54% dei casi le nuove

tecnologie sono anche ritenute quelle più diffuse tra i giovani.
Sono le nuove forme di dipendenza, quindi, quelle che più minacciano il mondo giovanile: un pericolo riconosciuto anche dagli

insegnanti che non solo denunciano la scarsa conoscenza da parte dei ragazzi dei problemi di dipendenza in generale (il 58%

ne sarebbe poco consapevole), ma confermano che telefono cellulare, TV (50%) e computer (48%) sono le dipendenze più

sottovalutate.
Le malattie causate da dipendenze
E' stato chiesto, inoltre, ai ragazzi di indicare quali sono le malattie più diffuse nel mondo giovanile: tabagismo (55%),

anoressia /bulimia (30%), tossicodipendenza (27%) ed alcool (26%) sono risultate le patologie più indicate dai ragazzi. Si

tratta di patologie connesse a forme di dipendenza che i ragazzi evidentemente considerano diffuse, ma controllabili, visto

che successivamente le indicano tra quelle che temono di meno.
Su 100 ragazzi, infatti, solo 4 temono il tabagismo, 9 l'anoressia/bulimia, 11 la tossicodipendenza.
Il rischio è che i ragazzi, percependo queste patologie come controllabili, tendano a sottovalutarle a scapito della

prevenzione e di un precoce intervento.
I dati sulla diffusione del fumo sembrerebbero confermare, in effetti, una minore attenzione ai problemi collegati alle

dipendenze: ben il 40% dei ragazzi di 18 anni dichiara di fumare, percentuale addirittura al di sopra della media nazionale

in base alla quale il 32% della popolazione adulta tra 18 e 64 anni si dichiara fumatore.
Il doping
L'indagine ha dedicato, inoltre, un focus al tema del doping, grazie ad una iniziativa lanciata da Società Italiana di

Farmacologia, Federazione Italiana Giuoco Calcio e Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.
Ciò che emerge è una scarsa conoscenza da parte dei ragazzi di questo problema : ben il 35% non sa cos'è il doping e il 47%

non conosce quali danni per la salute comporta. Un ulteriore dato ribadisce quanto i ragazzi siano poco consapevoli dei

problemi connessi al doping: le sostanze dopanti sono indicate all'ultimo posto tra quelle ritenute capaci di portare a gravi

conseguenze. Pur non conoscendo a fondo il problema, i ragazzi hanno in ogni caso una percezione negativa del doping,

definito rischioso per la salute, scorretto sul piano sportivo e comunque illegale.
Ma se da un lato i giovani riconoscono un pericolo nel doping, dei 10.000 ragazzi che hanno dichiarato di praticare almeno un

tipo di sport (il 75% degli intervistati), il 7% ha ammesso di assumere sostanze dopanti e di averle utilizzate dietro

consiglio dell'allenatore o di amici.