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I giovani e lo sballo, cresce il consumo di alcol e "coca": i dati di un sondaggio nella provincia di Trieste

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I giovani e lo sballo: cresce il consumo di alcol e "coca"
Lo rivela una sondaggio condotto tra 900 allievi di cinque scuole superiori In famiglia si dialoga sempre meno. Aumenta invece il culto della

forma fisica
di Vanessa Maggi
Adolescenti combattuti tra vizi e virtù, affascinati dal rischio, ma anche preoccupati della forma fisica. Giovani impegnati nelle attività

sportive, eppure spesso attratti da un utilizzo del tempo libero lontano dai concetti di sicurezza e salute. Questi, in sintesi, i campi

dell'indagine che la Provincia ha condotto insieme alla Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) e il Gruppo di ricerca sull'

educazione alla salute (Gres) dell'Università, attuando un'approfondita ricerca sugli stili di vita e la percezione del pericolo espressi

dagli adolescenti scolarizzati. I risultati del progetto, denominato "Sport pulito giovani 2010-‘11", hanno dato vita ad un report dal titolo

"Prevenzione, giovani e sport pulito", presentato ieri nel corso di un convegno organizzato al liceo Galilei. Una ricerca durata un anno, che

ha coinvolto 900 studenti di età compresa fra 14 e 23 anni e di cinque scuole superiori di Trieste: Volta, Galilei, Dante, Deledda e Nautico.
I ragazzi hanno compilato un nutrito questionario (costituito da 800 quesiti), anonimo e organizzato sotto forma di "intervista strutturata",

in grado di acquisire informazioni su età, livello di scolarizzazione e composizione del nucleo familiare, abitudini negative, cause della

sperimentazione di sostanze (ma anche sul luogo e l'occasione). E ancora atteggiamenti stigmatizzanti o permissivi, comportamenti a rischio

(come quantità e frequenza d'uso di una certa sostanza, percezione del pericolo, esperienze personali e attività praticate. Tante notizie che

hanno trasformato il progetto, nato come un semplice sondaggio, in uno studio scientifico di rilievo, ricco di dati inediti e fondamentali

per procedere a una riflessione costruttiva da parte di genitori, docenti, istruttori e tecnici sportivi. Sono infatti emerse la tendenza a

perpetuare comportamenti a rischio, una diffusa carenza di autostima soprattutto fra i giovani di sesso maschile e, al contempo, l'alto

livello di attenzione dedicata alla forma fisica (l'82% degli intervistati è impegnato quotidianamente in un'attività sportiva). L'

iniziazione alle bevande alcoliche è stata registrata al 71% prima dei 16 anni, quella al tabagismo attorno ai 13 e i fumatori, il 53% della

popolazione intervistata, hanno una media di 7 sigarette al giorno. È in aumento il consumo di cocaina, in calo il dialogo dentro le mura

casalinghe, mentre i ragazzi spesso trovano un referente di fiducia nell'educatore sportivo col quale si sentono maggiormente "liberi". Ecco

il contesto in cui transitano i giovani ed ecco perché è proprio al loro fianco che gli adulti devono procedere, confrontarsi e riflettere

sulle cause della presenza e dell'aumento di tali problematiche, facendosi carico di proporre alle nuove generazioni alternative di vita

attraenti.
Il congresso di ieri ha visto il coinvolgimento di studenti, insegnanti e genitori, coinvolti nel dibattito con esperti dei diversi aspetti

presi in esame: didattico, pedagogico, medico, igienistico, sportivo e sociale. «Il testo, contenitore delle esperienze, dei risultati dell'

indagine e di ulteriori contributi scientifici - rilevano Giuseppe Donno della Fidal e Giovanni Modunutti del Gres - è lo strumento per un

esaustivo inquadramento dei problemi legati allo stile di vita quotidiano degli adolescenti e per la programmazione di interventi mirati alla

promozione della salute e del benessere psicofisico dei ragazzi».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)