I giovani non rinunciano all'alcol: spunta il pocket shot
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Bustine monodose, vodka nelle bottiglie di plastica e birre nascoste in borsa per eludere le verifiche dei vigili urbani
IL MESSAGGERO 10 agosto 2009
Che non basteranno i divieti per fermare «lo sfascio», Bea lo sa bene. E che adesso ci si organizzerà «per liberare l'alcol», ne parlava proprio prima con Matte, che sarebbe Matteo, 17 anni anche lui, «perché 'sta storia che non si può più bere per strada, davvero non si può sentire. Finirà che ci sfonderemo di alcolici dentro casa, nei festini privati, e sarà ancora peggio», dice con una franchezza che mette quasi paura. Sono le undici di sera a Ponte Milvio ed è l'ultimo weekend di sbronze prima che partano i controlli per l'ordinanza anti-alcol. Il programma della serata prevede giro di birre e qualche hot shottino: rum e pera, vodka liscia, «fai un po' tu». Da stasera in realtà si potrebbe bere solo al tavolino. Loro si sbronzano in mezzo alla strada, appoggiati alle macchine parcheggiate su via Flaminia Vecchia. Giovanni 19 anni, maturità passata «per il rotto della cuffia», è completamente ignaro della nuova ordinanza che vieta di bere per strada. «Ma che siamo tornati agli anni'30?» scoppia a ridere. «Sai che faccio il prossimo sabato, esco con una bottiglietta d'acqua e dentro la carico di vodka redbull, voglio vedere se mi beccano». Si perché aggirare i divieti, per loro - come per ogni provvedimento partorito dall'amministrazione da mesi a questa parte - è solo questione di ingegno. I risultati: borse pieni di birre, ordinazioni in massa alle 20.30, bustine di plastica monodose chiamate "pocket shot". Sembrano contenitori innocui. E invece sono lo sballo sottovuoto. Facili da bere ovunque. Piccole dosi a base di rum o vodka, tequila, gin. Antidoti alla movida sorvegliatissima dei week end. Da Trastevere, a Testaccio a Campo de' Fiori. Anche lì, ieri, dopo la mezzanotte, l'alcol scorreva libero. «Tanto l'ostacolo si supera sempre - dice Nicolò Moriggi, 18 anni - Prendi l'ordinanza anti-vetro: basta comprare l'alcol al supermercato ed ecco che in modo facile si aggira il divieto. E perché la legge che vieta la vendita di alcolici agli under 16? E' in vigore da anni, ma quasi nessun locale la applica e comunque, basta farsi comprare una birra da un maggiorenne e il gioco è fatto. Per far sì che la situazione si sblocchi, è la mentalità che deve cambiare. Bisogna responsabilizzare noi giovani ad un consapevole consumo». E basta andare su Facebook, mondo virtuale dei giovanissimi e non solo, per capire come i ragazzi romani stanno prendendo questi divieti. Ogni giorno nascono gruppi diversi: «No all'ordinanza anti-alcol del comune di Roma», 300 membri, «Free Alcol: liberi di bere in giro per Roma», 169 membri. Persino un gruppo sui «festini alcolici di Roma», «gruppo per organizzare feste a base di alcol e molto altro» .«Perché lo sfascio non si fermerà», assicurano. Dal mondo virtuale a quello reale. A vicolo del Cinque, nel cuore di Trastevere, Daniele Palmieri sorseggia un mojito. L'escamotage l'ha già pensato: «Metterò il rum nella vecchia borraccia del militare: voglio proprio vedere se i vigili mi diranno qualcosa». Modi diversi. Stesso obiettivo: ubriacarsi ogni fine settimana, in barba al divieto. E intanto ieri a San Lorenzo, Campo de'Fiori e al Pigneto sono arrivate le controronde dell'illegalità. Un finto Papa, un broker anni ‘90 e un portiere: tre uomini mascherati che si aggiravano per le zone della vita notturna «per indurre all'illegalità», distribuendo spinelli, cd e dvd pirata.