I killer della porta accanto: considerazioni
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Investe due ragazzi fermi a cambiare una ruota, non li soccorre, fugge e solo quando si rende conto che la polizia è sulle sue tracce si costituisce. E' un modenese di 35 anni. Intanto a Roma una giovane guardia giurata uccide la fidanzata con un colpo partito mentre puliva la pistola. Distrutto dal dolore, è in galera. Due casi di giustizia che non va
EMILIANET 5 luglio 2009
In Italia uccidere per un terribile errore la persona amata è omicidio colposo e si finisce in galera. Chi uccide con la propria vettura due poveri ragazzi fermi a cambiare una ruota, li lascia lì sull'asfalto e fugge via invece non rischia neanche l'arresto. Sarà anche per questo che ogni giorno le strade italiane continuano a essere insanguinate a causa di autisti che viaggiano a velocità folle o in condizioni pericolose (alcool e droga prima di tutto, troppa stanchezza per i camionisti costretti a turni massacranti). Sarà per questo che la sensazione che abbiamo della nostra giustizia non è all'altezza di un paese avanzato.
E' successo sull'A15 Parma-La Spezia. Il killer è un modenese di 35 anni. Le vittime due ragazzi moldavi di 23 e 32 anni che stavano cambiando una gomma bucata e avevano regolarmente posizionato il triangolo rosso per segnalare la sosta. L'investitore è fuggito via, non li ha soccorsi. Solo a tarda notte si è costituito al commissariato di Mirandola, in provincia di Modena. Ma nel frattempo il suo Ford Transit era stato rintracciato dalla polizia, che lo aveva identificato come il mezzo investitore. Adesso, grazie a questo "pentimento" tardivo l'uomo (accusato di omicidio plurimo colposo, fuga e omissione di soccorso) non sarà arrestato.
Nelle stesse ore a Velletri in provincia di Roma una guardia giurata trentenne ha ucciso la fidanzata di cinque anni più giovane per un maledetto colpo di pistola partito per errore. I due avrebbero dovuto sposarsi tra un paio di mesi. L'uomo, pure in stato di shock, è stato arrestato per omicidio colposo.