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I medici di base: sentinelle contro il gioco patologico

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I medici di base, sentinelle contro il gioco patologico

Lotterie, scommesse, casinò, videopoker, slot machine, gambling on line, il mercato del gioco d’azzardo non teme crisi, anzi cresce la voglia di giocare. Un fenomeno preoccupante anche a
Varese, con gravi conseguenze individuali e sociali. Una vera e propria “piaga sociale”.

«Il gioco d’azzardo è una piaga sociale – dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, il dottor Roberto Stella –, ma anche una vera e propria patologia: una patologia da dipendenza che, pur non comportando, come tossicodipendenza e alcolismo, l’assunzione di sostanze, implica un quadro diagnostico equivalente. E impone l’immediato ricorso a strumenti terapeutici specifici».
Il gioco patologico crea problemi nello studio e nel lavoro, oltre a produrre tensioni e problemi nella sfera famigliare. Allarmante poi  il fenomeno dei teen-players (i giovani tra i 13 e i 17 anni)
che investono i primi soldi nel gioco. Forti i rischi per la salute dell’individuo.

«Se la cura delle persone affette da gioco patologico è prevista da progetti che coinvolgono Asl, enti privati accreditati e non accreditati nell’area delle dipendenze – continua Stella -, è certamente necessario tenere alta la vigilanza a livello di medicina del territorio, laddove si possono per la prima volta riconoscere i segnali di allarme e sospettare le dipendenze legate alle ludopatie, valutarne la gravità, indirizzarle ai centri di riferimento e ad adeguati livelli di cura».  Un intervento fondamentale, quello dei medici di famiglia, che può spezzare il circolo vizioso della dipendenza e della solitudine.
«La vigilanza dei medici di base, con la loro professionalità e competenza, oltre alla capacità di fare rete – conclude il presidente Stella – consente di affrontare seriamente questo fenomeno in crescita allarmante, intervenendo prima che i giocatori patologici entrino in una spirale dalle conseguenze individuali e sociali con esiti imprevedibili».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)