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I nostri adolescenti consumano più antidepressivi di tutti

I nostri adolescenti consumano più antidepressivi di tutti

I nostri adolescenti consumano più antidepressivi di tutti

Allarme dell'Asl 12: «Qui troppi giovani tra i 15 e 19 anni usano questi medicinali per "non pensare" o nascondere gli effetti della droga sul loro cervello. Abuso più diffuso tra le ragazze che tra i ragazzi»

Giovani in ansia, giovani che combattono la tensione e il malessere con i farmaci: a Nordest succede più che altrove, e non è un fenomeno che va sottovalutato. Lo spiega il Servizio dipendenze (SerD) dell’Asl 12 Veneziana, che invita i genitori alla massima attenzione.

“Le ‘benzodiazepine’ sono farmaci che combattono l’ansia e l’insonnia – spiega il direttore Alessandro Pani – e sono la classe di psicofarmaci più prescritta. Garantiscono rapida efficacia e hanno un numero di effetti collaterali relativamente basso. Però le benzodiazepine possono dare dipendenza fisica e psicologica e possono indurre ‘tolleranza’, cioè bisogno di aumentare la dose per sentirne gli effetti. Se bruscamente sospese, possono inoltre provocare astinenza”.

L’uso di psicofarmaci non prescritti sembra essere un fenomeno in crescita nelle fasce di popolazione più giovane.

Un’indagine del 2014 del Dipartimento politiche antidroga tra gli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni conferma un uso preoccupante di tranquillanti e sedativi, senza prescrizione medica e senza indicazione dei genitori. La stessa ricerca dice che questo uso improprio è maggiormente diffuso nel genere femminile: “Il consumo almeno una volta nella vita – dice il dottor Pani – è ammesso dal 4,8% delle studentesse intervistate, contro il 2,9% dei maschi. La frequenza aumenta con il crescere dell’età. Le zone del Nord, ed in particolare il Nord Est, registrano percentuali superiori rispetto al resto dell’Italia”.

“Questi psicofarmaci – segnala il direttore del SerD – sono sostanze di facile accesso, a basso costo. Spesso i ragazzi li trovano all’interno delle proprie case, prescritte ai familiari, oppure li acquistano autonomamente, perché è agevole trovarle anche attraverso Internet, dove è possibile avere informazioni, a volte distorte, su effetti, posologie e rischi, oppure su come associarne l’uso ad altre sostanze”.


I giovani li utilizzano con scopi diversi: per ridurre l’ansia, per potenziare l’effetto sedativo di altre sostanze, per automedicazione di un malessere non meglio precisato, per aiutarsi a “non pensare”. Ma c’è anche chi utilizza le benzodiazepine per ridurre o mascherare l’effetto di sostanze eccitanti come l’ecstasy e la cocaina.

Non ultima è la ricerca di “effetti paradossi”: alcune di queste sostanze, soprattutto se mescolate all’alcool, portano a disinibizione e aggressività; possono anche condurre a commettere reati, a volte gravi, di cui il giorno successivo non si ha memoria.

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/12/23/news/i-nostri-adolescenti-coinsumano-piu-antidepressivi-di-tutti-1.12668241

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)