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I numeri del gioco d'azzardo in Italia

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I NUMERI DEL GIOCO D'AZZARDO

CNR: "42% ITALIANI COINVOLTI DAL GIOCO D'AZZARDO"
Nuovo studio dell'Ifc-Cnr sul gambling pubblicato su Springer Science. Dalla ricerca emerge che il giocatore a rischio è maschio, con bassa

scolarizzazione e incline ad alcol e fumo. I giovani la categoria più problematica. Il fenomeno è in costante crescita in tutta Europa Il

giocatore tipo è un maschio, con la licenza media inferiore, che beve alcolici e fuma. Ma la categoria più a rischio è quella dei giovani

giocatori, che abusano anche di farmaci come i tranquillanti. È quanto emerge da una ricerca dell'Istituto di fisiologia clinica del

Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), pubblicata su Springer Science.
"Il 42% della popolazione campionata nelle fasce di età 15-24 e 25-64 ha giocato somme di denaro almeno una volta nel corso degli ultimi 12 mesi. In proporzione, possiamo considerare circa 17 milioni di persone coinvolte dal gioco d'azzardo, una sorta di epidemia sociale che condiziona molte famiglie italiane", spiega Sabrina Molinaro dell'Ifc-Cnr, coordinatrice della ricerca. "Dichiara di aver giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi il 36% dei 15-24enni (equivalente a 2,2 milioni di giovani adulti), composto dal 27% di cosiddetti giocatori sociali e dal 9% di problematici, questi ultimi corrispondenti a 500 mila persone". Quindi, sebbene giochino meno in generale, i giovani presentano più frequentemente rispetto agli adulti situazioni di gioco problematico. "Negli adulti coloro che affermano di aver giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi sono il 45% (in proporzione 15 milioni), tra il 37% che non presenta criticità e l'8% classificato tra i problematici", conclude Molinaro.
FEDERSERD: "ITALIA PRIMO PAESE IN EUROPA PER DENARO GIOCATO IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE"
L'Italia è il terzo Paese al mondo e il primo in Europa per denaro giocato in rapporto alla popolazione. Come mai l'Italia detiene questo

record? Se lo chiede Federserd - federazione dei servizi pubblici delle dipendenze - in un editoriale a firma di (psichiatra e dirigente

della federazione) dedicato alle patologie di gioco. Federserd ritiene che le ragioni di questo costante incremento siano dovute "all'aumento

sconsiderato dell'offerta". Nel 2012, avverte Federserd, "la crescita sarà alimentata da slot e vlt". Ma "anche il settore del gioco online è

in forte espansione".
Secondo i dati raccolti da Federserd con il servizio Giocaresponsabile, "il 47% delle persone che hanno chiesto aiuto appartengono alle

categorie meno agiate". Per Fea, questo indica "le policy in materia di giochi devono essere ripensate e fondate su attente analisi che

prendano in considerazione non solo i risultati economici ma tutte le conseguenze sociali, psicologiche e materiali che il modo attuale di

orientare il mercato sta producendo".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)