I pediatri avvertono: la cultura dello sballo si combatte dall'asilo
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Un terzo dei bambini italiani è sovrappeso, il 31% delle ragazze con meno di 15 anni beve due o più bicchieri di alcol al giorno (il 25% dei maschi) e un genitore su sei segnala episodi di prepotenza nella classe frequentata dal figlio. "La prevenzione comincia nei primissimi anni di vita e il medico può svolgere un ruolo cruciale"
Roma, 30 mag. (Adnkronos Salute) - La cultura dello sballo si combatte sin dall'asilo. Obesita', abuso di alcol e droghe e disagio giovanile sono infatti le maggiori insidie per i nostri adolescenti: un terzo e' sovrappeso, il 31% delle ragazze con meno di 15 anni beve due o piu' bicchieri di alcol al giorno (il 25% dei maschi), un genitore su sei segnala episodi di prepotenza nella classe frequentata dal figlio. Problemi che hanno origine nell'infanzia, come ricordano gli esperti della Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che inaugura oggi a Siena il suo XXI Congresso nazionale. "La prevenzione comincia nei primissimi anni di vita e il pediatra puo' svolgere un ruolo cruciale", dice Giuseppe di Mauro, presidente Sipps.
Educare a una corretta alimentazione, per esempio, e' determinante per prevenire l'obesita'. E l'impegno deve cominciare sin dalla gravidanza, "per le influenze esercitate dallo stato di salute e dalle abitudini materne sulla crescita e sullo sviluppo del metabolismo fetale". Fondamentale, poi, il primo anno di vita "per gli effetti protettivi dell'allattamento al seno, per l'apprendimento di modalita' e comportamenti alimentari da parte del bambino con lo svezzamento, per le possibili conseguenze negative di una dieta iperproteica".
L'educazione alimentare non deve riguardare solo i piccoli, ma anche mamma e papa'. "Il rischio di obesita' - ricorda Di Mauro - nel bambino triplica se ha un genitore in questa condizione, decuplica se lo sono entrambi". E proprio l'educazione alimentare e' uno dei temi chiave del congresso Sipps al via oggi, che vedra' riuniti a Siena fino al primo giugno oltre 250 esperti provenienti da tutte le aree che si interessano di benessere infantile: medici, infermieri, igienisti ma anche insegnanti.