I Ragazzi di Teramo e l'Alcol
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Ho provato solitudine. Quella morsa che ti strappa il tempo dalle dita e ti fa spendere la tua vita ad attendere di essere visto tra la folla. Questa mattina quell'emozione mi è tornata a galla come una bottiglia di pensieri, come il primo bicchiere, come un secondo bicchiere, bevuto fino a quando il bicchiere non beveva me. Come il branco che pensa per tutti e per nessuno possiede un cuore. Un felpone da rapper suburbano, un cappuccio a coprire le mie rughe e la mia testa da "scalpista". Dentro l'Ipod suonava Mina. Ma questo è un piccolo segreto tra me e voi. Una piccola suora con la gobba e la sciarpa attraversava la strada, vi assicuro sembrava un piccolo pinguino, tenera nella sua devozione. Una camminata tra la macchina e la mia recita di adolescente. Le scuole dai Geometri allo Scientifico passando per il Classico e gli Istituti professionali. Tre giorni dalle sette e mezzo del mattino alle otto e venti. Tre giorni di ascolto, di colazioni, di alimentari, di panini, di sigarette e di terrore. Ho visto ragazzi stappare bottiglie di vino alle otto del mattino e sfidarsi a bere alla "calata", tutto di un fiato, ho visto ragazzi ordinare caffè corretti, anzi (s)corretti, ho visto ragazzi con bottiglie di Martini dal gusto secco, ho seguito molti studenti evadere la scuola in locali tra birra e musica, ho visto il coraggio incivile di ragazzi ubriachi consumare caffè in un Bar del centro di Teramo e fuggire di risate senza pagare, ho visto gli stessi cavalcare un motorino come un drago furioso, ne ho visti altri sulle auto e ho visto ragazze seguirne le gesta come miti trasognanti. Ho visto ragazzi cadere in strada tra sirene di una musica ingessata. Tutto questo a Teramo mentre il lavoro e le responsabilità, le crisi matrimoniali, le bollette, gli orari, la velocità, inghiottivano i genitori. In una ricerca dell'Università San. Raffaele di Milano, fatta su di un campione di 2362 studenti delle scuole superiori con questionarti anonimi, qualcuno ha confessato di essersi ubriacato in un mese ben 17 volte, spesso da solo. Il 42% ha usato droghe almeno una volta. L'abuso di alcol ha provocato un notevole cambiamento sociale. Sono aumentate le gravidanze involontarie, gli stupri e per mancanza di rapporti "protetti" l'Aids. Il senso illusorio di un benessere generale, rende appetibile l'uso delle sostanze alcoliche, il senso di legalità e di norme ben delineate, la mancanza di informazione e di cultura sui danni alle capacità cognitive, rallenta la volontà e crea dipendenza. Il resto è la distanza sempre più netta che si è creata tra il mondo degli adulti e quella degli adolescenti. A volte gli adulti stessi sembrano assumere ruoli adolescenziali. La società dei consumi usa il disagio esistenziale mettendo a disposizione il denaro e i mezzi come l'alcol per evadere da questi stati senza nutrire gli adolescenti con valori e divieti. Siamo di fronte ad una società individuale, egoista che si trascina verso l'auto distruzione. Teramo è il giusto teatro di riflessione. Quello spartiacque morale, dove far emergere uno stato di precariato sociale. I ragazzi mi hanno parlato di senso di vuoto, di noia, di pochi interessi, di privazioni, di rare curiosità, della bottiglia e la sigaretta santificata dalla televisione in ogni subliminale messaggio, di mancanza di luoghi di aggregazione, di esempi, di qualcuno che riesca a parlare senza imporre,di ascoltare una figura autorevole e non autoritaria. Bisogna cambiare gli ambienti. Cambiare aria. La scuola e la politica devono informare; la Chiesa deve recuperare il suo ruolo. Una volta era l'oratorio o la sezione di partito, una volta c'erano le battaglie civile, il rosso o il nero, c'era uno scambio in un altro livello, si beveva in maniera diversa, ci si ubriacava anche di parole, oggi il vuoto è una bottiglia senza resa...l'uomo si è arreso...i ragazzi sono alla deriva in un mare di bottiglie d'amore.