I ragazzi livornesi battono tutti
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Il sondaggio nella fascia 14-19 anni:chi ha più partner usa meno il preservativo
Il Tirreno 18 marzo 2009
In Toscana i ragazzi "lo fanno" più che in una grande città come Milano. Il 43,5 per cento degli studenti fra i 14 e i 19 anni dichiara di aver fatto sesso almeno una volta. Nella metropoli lombarda sono il 33. Se i ragazzi dicono la verità (qualcuno che bluffa in questi sondaggi c'è sempre), la percentuale in tre anni è aumentata del 4‰ Oggi però gli adolescenti - solo i maschi, comunque - sembrano meno precoci. Nel 2005 quasi il 14 per cento aveva sperimentato il sesso già prima dei 14 anni; nel 2008 sono scesi al 10 per cento. Le bimbe invece hanno più fretta: aumentano, anche se di poco - dal 7 all'8 per cento - le ragazzine che hanno fatto l'amore prima d'arrivare alle scuole superiori. E' quanto viene fuori dall'indagine Edit sui giovani toscani, curata dall'Agenzia regionale di Sanità: 5213 studenti sono stati intervistati attraverso un lunghissimo questionario, naturalmente anonimo, soprattutto per individuare le situazioni a rischio (anche su altri versanti come il bullismo, il fumo, la guida stradale). Ne emerge un ritratto dei teenager, dei loro comportamenti, ma anche delle loro sensazioni, ansie, paure. Più attenti alla contraccezione rispetto a qualche anno fa, di solito un po' più informati (seppure con "sacche" di ignoranza a volte quasi comiche), terrorizzati dall'idea di gravidanze indesiderate, i ragazzi si preoccupano invece poco del pericolo malattie, e caso mai soltanto del contagio da Hiv, mentre non sanno quasi niente di altre infezioni, che non a caso crescono. Una bella quota di loro utilizza alcol o droghe per allentare i freni prima di un rapporto, e così a rischio aggiunge rischio perché poi dimentica il profilattico. Il dossier Edit descrive però una Toscana molto disomogenea, con differenze forti (e a volte inattese) tra una Asl e l'altra. Gli adolescenti più attivi sessualmente sono a Livorno (uno su due dichiara di avere avuto almeno un rapporto) e a Massa Carrara (49,7%) mentre i pisani sono in fondo alla classifica: solo il 33% ha fatto l'amore. A Viareggio ciò che colpisce è la differenza tra maschi e femmine: le teenager sono molto più interessate dei loro coetanei alla sfera sessuale (51% contro 44). Potrebbe incidere, in questo caso, la vocazione turistica della Versilia, che aiuta gli incontri: le ragazze probabilmente sono più pronte a cercare amicizie ed esperienze esterne. Però succede qualcosa di simile anche a Pistoia (le adolescenti che fanno sesso sono il 49%, i maschi il 39) e qui non si capisce il perché. Il contrario ad Arezzo (con gli studenti al 45 e le femmine al 35): altro punto interrogativo. Un ragazzo toscano su quattro dichiara poi di aver vissuto "la prima volta" intorno ai 16 anni ma nel 23 e nel 21% dei casi anche prima (a 15 e 14). Quasi la metà di quelli che fanno sesso ha un unico partner ma il 31% ne ha già avuti almeno tre, evidentemente tra i più grandi. Le differenze di genere però sono forti: le ragazze hanno più spesso un solo boy-friend, segno che riescono a stabilire relazioni più stabili. Aumentano però, rispetto al 2005, le studentesse che dichiarano di avere assunto alcol o droga prima dell'ultimo rapporto: in totale dal 10 al 15% ma le under 14 passano addirittura dal 4,3 al 13 per cento: un salto preoccupante (i ragazzini che bevono o assumono sostanze prima dell'amore calano invece dal 23 al 9,6). A preoccupare è anche il fatto che l'uso del profilattico diminuisca con l'aumentare dell'età, soprattutto nelle risposte delle ragazze. Le più piccole sono più prudenti, poi, crescendo, passano alla pillola. Il punto - sottolineano i ricercatori - è che il preservativo è visto essenzialmente come un metodo contraccettivo, molto meno come una barriera alla diffusione di malattie. E così si arriva al paradosso che le ragazze che hanno diversi partner anziché "proteggersi" di più, hanno spesso rapporti senza condom. «E dunque chi ha una minore stabilità emotiva si espone a un rischio maggiore», nota la psicologa Caterina Silvestri, che è tra i curatori della ricerca. Non mancano, una volta ancora, le differenze geografiche: se i pisani sono i più "virtuosi" - l'80% dei ragazzi dichiara di usare il preservativo - i livornesi rischiano invece più di tutti: solo il 53,8% degli studenti dichiara di aver usato il profilattico durante l'ultimo rapporto (la media regionale è del 65%). Il non utilizzo va di pari passo con il consumo di alcol e di droghe, e questo è evidente soprattutto per le adolescenti. «Le risposte - osservano i ricercatori - ci mostrano la difficoltà delle ragazze a imporre il profilattico come metodo non solo anticoncezionale ma anche protettivo». E chi ha cominciato a fare sesso molto presto - e a 19 anni ha già avuto diversi partner - consuma anche più spesso alcol e droghe. Insomma, chi ha propensione al rischio, rischia su tutti i fronti. «Oggi è calata l'attenzione sulle malattie a trasmissione sessuale - nota la Silvestri - ma gonorrea e sifilide sono in forte aumento tra i giovanissimi». Il livello culturale delle famiglia influenza - almeno un po' - i comportamenti: è più facile che scelga il sesso sicuro chi ha genitori laureati o diplomati, «e questo mostra l'importanza dell'educazione familiare nel veicolare messaggi così importanti per la salute». Ma anche la scuola ha un ruolo essenziale. E infatti i risultati dell'indagine vengono trasmessi agli istituti perché possano informare meglio i giovani e fare prevenzione.