I rapporti affettivi sani e forti proteggono dall'uso di droghe
I rapporti affettivi sani e forti proteggono dall'uso di droghe
fonte: Journal of Health and Social Behavior
Relazioni affettive forti e significative agirebbero da fattore protettivo rispetto all'uso di droghe. Secondo il Modello di
sviluppo sociale, che integra l'influenza esercitata dal controllo sociale, dall'apprendimento sociale e la teoria
comportamentale dell'associazione differenziale, la relazione tra relazioni affettive e uso di sostanze è significativa.
Uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Washington e del New Jersey (USA) sulle dinamiche sociali, ha esaminato
gli effetti delle relazioni amorose sul forte consumo di alcol, sull'uso di marijuana e di tabacco da parte di giovani
studenti americani. Lo studio longitudinale ha coinvolto 909 giovani adulti nei due anni successivi al termine della scuola
superiore, esaminando la relazione tra uso di droghe e status affettivo (matrimonio, convivenza, fidanzamento, single) e gli
effetti del tipo di relazione sull'uso di droghe. Nel campione, la percentuale di giovani sposati risulta molto ridotta (dal
2-4%) ed è più frequente tra le femmine, mentre la condizione più comune è quella di avere un ragazzo/a. Dai dati emerge come
qualsiasi tipo di relazione affettiva agisca da fattore protettivo nei confronti del forte consumo di alcol, rispetto alla
condizione di "single". L'effetto più forte risulta esercitato dal matrimonio, seguito dalla convivenza e dal fidanzamento,
ottenendo risultati simili anche con l'uso di marijuana. Anche l'alta qualità della relazione affettiva esercita un effetto
positivo riducendo sia l'uso di alcol che di marijuana, mentre l'effetto protettivo viene decisamente ridotto nel caso in cui
uno dei due partner sia già un consumatore abituale.
Fleming C.B., White H.R., Catalano R.F., Romantic Relationships and Substance Use in Early Adulthood: An Examination of the
Influences of Relationship Type, Partner Substance Use, and Relationship Quality, J Health Soc Behav 2010, 51(2):153-167