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I rischi del bere giovanile

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Spesso complice l'alcol



ROMA - Una ragazza di 22 anni è morta la notte scorsa mentre ballava in una discoteca sulla litoranea a sud di Bari. Non sono ancora note le cause del decesso, ma il fatto che il teatro di questa vicenda sia stato una discoteca riaccende i riflettori sul consumo di alcol tra i giovani e sulle spesso drammatiche conseguenze. Il dj Aniceto, da tempo impegnato nel sociale, avanzando anche per la giovane pugliese l'ipotesi di un coma etilico, torna a ribadire la necessità di una maggiore informazione e di interventi tempestivi.


I dati, certo, sono allarmanti.


Secondo dati diffusi dall'Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps dell'Istituto superiore di sanità, tra gli 11 e i 25 anni, ci sono oltre 1,3 milioni di ragazzi e ragazze che bevono in modo occasionale, ma a rischio per la salute.
Gli studi hanno mostrato che la probabilità di bere alcol in modo rischioso, tra gli 11 e i 25 anni, aumenta andando ai concerti o in discoteca dove luci stroboscopiche e caldo diventano alleati dello "sballo" .


A influire sul consumo alcolico ci sono anche vari fattori comportamentali e sociali, come, ad esempio, il fumo. La frequenza dei fumatori tra i giovani di 11-25 anni è massima nei consumatori a rischio, confermando che la relazione tra alcol e fumo si configura come una co-dipendenza molto forte.


Sono circa 20mila i morti provocati ogni anno in Italia dall'alcol, cui vanno aggiunte le morti dei minori di 20 anni, che condurrebbero a una stima di almeno 30mila decessi. Un numero di morti superiore a quello causato della droga (quasi mille), e dagli incidenti stradali (5mila).


Il fenomeno non va sottovalutato. Lo stesso ministro della Sanità, Renato Balduzzi ha sottolineato negli ultimi giorni come sul divieto di vendita di alcol ai minori ci sia un "vuoto" nella legislazione italiana ricordando che Nell'ultima relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in attuazione della legge-quadro in materia di alcol e problemi correlati è stato messo in evidenza come ci sia un aggravamento dei dati sul consumo di alcol fuori dai pasti: la percentuale dei ragazzi tra 14 e 17 anni è passata nell'ultimo decennio dal 14,5 al 16,9%, e tra le ragazze, in 15 anni, è addirittura più che raddoppiata, dal 6% del 1995 al 14,6% del 2010. Ed è in aumento, anche tra i minori, il fenomeno del binge drinking, cioè la pratica di consumare diverse bevande alcoliche in quantità in un breve arco di tempo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)