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IAD: dalle scuole parte la prevenzione

IAD: dalle scuole parte la prevenzione


La dipendenza da Internet sta diventando un'emergenza anche in Italia.
Liberi da compiti domiciliari, allenamenti in palestra, lezioni private di vario genere, impegni parrocchiali e quant'altro,

gli adolescenti in estate hanno un motivo in più per restare imbrigliati dalla "dipendenza da mouse".
La dipendenza da Internet, che è divenuta una vera e propria emergenza sanitaria in Cina, in Giappone e in altri paesi del

mondo sta allarmando anche il nostro Paese. Gli esperti italiani sono, infatti, al lavoro per mettere a punto protocolli

speciali che definiscano il percorso di cura di queste nuove patologie del ventunesimo secolo.
Il progetto IAD, Internet Addiction disorder (dipendenza dalla rete), organizzato dall'Uosm del distretto 24 della ASL Na1,

diretto da Claudio Petrella e gestito in collaborazione con il Consiglio di Classe del biennio G del Liceo Mercalli, a cui si

faceva riferimento in uno degli ultimi articoli, ha costituito un evento singolare di formazione/informazione per studenti,

genitori, docenti e rappresentanti delle principali agenzie formative presenti sul territorio.
Dopo un'interessante lectio sull'argomento svolta in modo dinamico e coinvolgente dal dott. Bruno Sanseverino e dalla

dott.ssa Donatella Bottiglieri che hanno sinteticamente presentato al pubblico dati interessanti , tra cui il fenomeno degli

Hikikomori, i ragazzi della I e II G hanno presentato i loro video, realizzati autonomamente sulla base degli spunti e delle

riflessioni nate durante la frequenza al corso.
I prodotti elaborati da entrambi i gruppi hanno affascinato il pubblico, che è rimasto colpito sia dalla bravura tecnica

espressa, sia dalla capacità di lavorare in gruppo e esprimere un'azione partecipata e sinergica attraverso trame semplici,

ma profonde.
In conclusione dei lavori un interessante dibattito ha evidenziato quanto la problematica trattata sia attuale e stia a cuore

a tutti gli operatori delle agenzie formative che nella scuola trovano il nucleo centrale di riferimento.
Sono stati presentati i dati raccolti sui ragazzi del liceo Mercalli, che navigano mediamente 15/23 ore a settimane, non

certo per una sterile critica sull'uso di Internet o per allontanarli da esso, ma per far sì che utilizzino in modo corretto

e consapevole uno strumento che mal dosato sta portando, nel mondo, a conseguenze devastanti.
Si è, quindi, partiti dalla metafora del grande poeta Rimbaud che presenta un battello privo di una guida e di una direttiva,

per approdare ad una imbarcazione all'interno della quale i vogatori, i nostri giovani adolescenti, hanno mostrato di vogare

all'unisono, guidati da timonieri che, senza imporsi in modo invasivo, sanno indicare la giusta rotta.
In questo consiste il patto formativo stipulato tra le varie agenzie formative, la famiglia, la scuola, il territorio che in

un impegno corale sostenuto dall' entusiasmo e dalla professionalità contribuiscono alla formazione dell'adolescente di oggi,

del cittadino di domani a scuola, in vacanza, in città, al mare o ai monti.