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"Icarus", progetto europeo per ridurre gli incidenti stradali dei giovani automobilisti

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Costruire, in tutti i Paesi dell'Unione europea, una rete di ricercatori, educatori e operatori di polizia che studia i comportamenti dei giovani guidatori e i principali fattori che mettono a repentaglio la sicurezza stradale. Questo l'obiettivo del progetto "Icarus" (Inter-Cultural Approaches for Road Users Safety): un'iniziativa della Polizia Stradale presentata a Roma, nel Salone delle conferenze del Viminale. Alla conferenza stampa hanno partecipato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il vice presidente della Commissione europea, responsabile per i trasporti, Antonio Tajani, il capo della Polizia Antonio Manganelli e un rappresentante della polizia slovena, Andrei Justinek. Ogni giorno, sulle strade dell'Unione europea perdono la vita, in media 22 giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni. I giovani costituiscono il 20% dei morti, cioè quasi 8.000 persone ogni anno, pur rappresentando solo il 10% della popolazione. Il progetto "Icarus" intende definire, a livello europeo, i mezzi per promuovere l'educazione dei giovani alla sicurezza stradale. Approvato e finanziato dall'Unione europea, nasce con l'intento di diffondere in Europa la ricerca, realizzata in Italia con il progetto Icaro grazie alla collaborazione dell'Università la Sapienza di Roma, "Il paradosso del giovane guidatore". Si tratta di uno studio realizzato su oltre 6mila ragazzi delle scuole primarie e secondarie di varie città italiane che ha portato alla costruzione di un modello efficace di intervento per la prevenzione in tema di sicurezza stradale. Data la qualità e la quantità dei risultati ottenuti, l'Italia propone il modello agli altri Paesi coinvolti nel progetto, raccogliendo dati tra più di 20 mila ragazzi delle scuole secondarie di questi Paesi. L'idea è che alla crescente armonizzazione delle regole della circolazione stradale in Europa, realizzata grazie all'opera della Commissione e degli altri organi comunitari, corrisponda un linguaggio comune europeo sulla sicurezza stradale e un'omogeneità nella formazione di tutti i giovani dell'Unione. Tre importanti incontri, a Roma, Lubiana e Bruxelles e un cortometraggio dal titolo Young Europe, girato in quattro Paesi della Ue, completano il progetto che coinvolge e rende protagonisti i giovani in tutte le fasi: come destinatari della ricerca e della formazione e come attori della ricerca di un linguaggio comune europeo sulla sicurezza stradale. Anche se le cause degli incidenti stradali sono molteplici, il fattore umano resta l'elemento preponderante: il mancato rispetto delle regole, la spericolatezza, la guida sotto l'effetto di alcool o di sostanze stupefacenti sono tutti cattivi comportamenti che chiamano in causa la responsabilità di ciascuno di noi. I giovani automobilisti, in quanto hanno poca esperienza, sono esposti più di altri al rischio di incidenti stradali. Tra gli Stati membri dell'UE esistono differenze innegabili nel modo di affrontare i problemi connessi con la guida automobilistica, differenze che dipendono dallo stile di vita e dai costumi dei vari Paesi. Dopo aver analizzato e preso in considerazione queste differenze, il progetto ICARUS (Inter-Cultural Approaches for Road Users Safety: approcci interculturali alla sicurezza stradale) intende mettere a punto un manuale europeo per l'educazione alla sicurezza stradale che contribuirà a far diminuire gli incidenti stradali di giovani automobilisti. (ASAPS)