Ictus, a rischio anche i giovani
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L'ictus non colpisce solo gli anziani. In Italia, infatti, ogni anno la malattia colpisce 4.200 under 45. I soggetti più a rischio sono coloro che non fanno a meno di fumo e alcol. E' quanto emerge da uno studio presentato dalla associazione Alice (Associazione per la lotta all'ictus cerebrale) nel corso del convegno "L'ictus: conoscerlo per combatterlo" che si è svolto presso il Policlinico Umberto I a Roma.
La ricerca è stata realizzata intervistando 728 studenti, il 28% dei quali ha ammesso di assumere alcolici, mentre il 50% ha confessato di fumare quasi mezzo pacchetto di "bionde" al giorno. I fattori che possono condurre all'ictus, oltre al fumo e all'alcol, sono le malattie cardiovascolari, l'obesità, l'errata alimentazione, la sedentarietà, le alterazioni dei grassi nel sangue, il diabete e l'ipertensione arteriosa.
Tali possono manifestarsi anche nell'età giovanile. Nel BelPaese ogni anno vengono appurati 196mila casi di ictus. Di questi 4.200 colpiscono le persone che hanno un età inferiore ai 45 anni. Sono invece 6.200 i casi di persone di età oscillante tra 45 e 55 anni.
I sintomi dell'ictus sono paralisi, debolezza o formicolio del viso, del braccio o della gamba (soprattutto se il fastidio interessa un solo lato del corpo). Ma l'allarme è rappresentato anche dalla perdita della vista o dal semplice annebbiamento, la perdita di equilibrio, vertigini e mancanza di coordinazione.