Ictus e infarto: anche l'alcol tra i 9 fattori di rischio comuni
Ictus e infarto: anche l'alcol tra i 9 fattori di rischio comuni
Nove fattori di rischio sono comuni a infarto e ictus: pressione alta, fumo, girovita largo (obesità addominale), dieta
sbagliata (povera di verdure e frutta e ricca di grassi), vita sedentaria, grassi nel sangue, diabete mellito, alcol, stress
e depressione. Lo dimostrano due studi condotti dai ricercatori canadesi Martin O'Donnell e Salim Yusuf, della McMaster
University che saranno presentati durante il congresso Mondiale di Cardiologia che si svolge in Cina, a Pechino. Gli studi,
uno è stato pubblicato su Lancet e l'altro è in via di pubblicazione sulla stessa rivista, hanno coinvolto circa 21mila
persone residenti in 22 Paesi del mondo e hanno dimostrato anche che per ictus ischemico e cerebrale si aggiunge un decimo
fattore di rischio che sono le malattie cardiache. Il peso di molti di questi fattori che sono responsabili del 90% del
rischio di queste malattie, spiegano i ricercatori, è differente per ictus e infarto e fra i vari tipi di ictus: per esempio
la pressione del sangue è il più importante fattore di rischio per gli ictus mentre i grassi nel sangue sono il più
importante fattore di rischio per l'infarto cardiaco.I dieci fattori di rischio, spiegano i ricercatori, sono tutti associati
all'ictus ischemico (causato da un grumo di sangue che ostruisce un vaso sanguigno nel cervello), mentre pressione alta,
fumo, girovita largo, dieta e alcol sono i fattori di rischio più significativi per gli ictus intracerebrali (sanguinamento
dei tessuti del cervello). Il rapporto tra grassi buoni e cattivi nel sangue è invece un importante fattore di rischio per
l'ictus ischemico ma non per quello emorragico.La ricerca non sorprende il presidente della Società Italiana di Cardiologia
Francesco Fedele: "è noto che le cause di ictus e infarto sono comuni perché entrambi sono manifestazioni di malattie
cardiovascolari, semmai la novità di questi studi è la scala: il campione molto vasto di pazienti che ha partecipato alle
ricerche dimostra che non vi sono grosse differenze etniche e regionali per queste malattie e che gli stili di vita e i
comportamenti alimentari alla base di esse sono ormai gli stessi in tutto il mondo". "Ictus e infarto - ha aggiunto - sono
manifestazioni di malattie cardiovascolari sostenute dall'aterosclerosi coronarica e si dovrebbe cercare di capire perché in
alcune persone è il cuore ad essere colpito e in altre il cervello".