Il 12% degli italiani si mette al volante dopo due bicchieri
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Nove adolescenti su dieci si ubriacano durante il fine settimana. I dati presentati durante un convegno voluto dall'ISS nella giornata per la prevenzione dell'alcolismo
ASAPS 24 aprile 2009
Roma- Nove adolescenti su dieci si ubriacano durante il fine settimana. Il giovane popolo della notte beve quello che capita, purché sia economico, pur di "sballarsi". L'occasione per far emergere il quadro preoccupante del rapporto giovani-alcol è stato il convegno organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con ministero del Welfare e Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nell'ambito della giornata per la prevenzione dell'alcolismo. I dati, raccolti negli ultimi dieci anni, indicano che beve per ubriacarsi il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze. Fra questi i minorenni (fra 11 e 18 anni) sono sempre di più (42% dei ragazzi e 21% delle ragazze) e sono più numerosi rispetto ai ragazzi più grandi (19-24 anni). Fra questi ultimi, infatti, ad ubriacarsi sono il 19% dei maschi e il 9% delle femmine. Dopo i 25 anni le percentuali scendono al 7,5% dei maschi e al 5,5% delle femmine. Per raggiungere "lo sballo" i giovani bevono, in media, da quattro (tre per le ragazze) a sei bicchieri. Tra i ragazzi della fascia 18-24 anni che guidano abitualmente (almeno qualche volta alla settimana), quelli con almeno un comportamento di consumo a rischio rispetto all'alcol sono il 26,1%. Lo afferma l'Istat che ha diffuso i dati sull'uso e abuso di alcolici nel 2008. Questa percentuale scende invece al 18% tra gli automobilisti occasionali o i giovani che non guidano affatto. Questa differenza nei comportamenti, sottolinea l'Istat, è dovuta in particolare al binge drinking (24,2% contro 17,1%). Complessivamente, il 18% dei guidatori abituali ha un comportamento di consumo a rischio rispetto all'alcol, contro l'11,9% tra chi guida occasionalmente o non guida. Anche tra gli anziani, si osserva una associazione più elevata tra consumo a rischio di alcol e guida abituale. Il bere a rischio si associa fortemente all'abitudine di andare in discoteca. Tra chi frequenta assiduamente questi locali, la quota di quanti dichiarano un consumo di alcol a rischio è più alta: sono il 35,1% rispetto al 24,2% di coloro che non vanno in discoteca se si considerano i maschi, mentre tra le donne le quote sono rispettivamente il 12,8% e il 6,2%. Tra i guidatori abituali, emerge una forte associazione tra l'assiduità nel frequentare le discoteche e il consumo a rischio, soprattutto tra i giovani fino a 24 anni e gli adulti fino a 44 anni. Sono 36 milioni gli italiani che consumano bevande alcoliche, pari al 68% della popolazione italiana con più di 11 anni. Quattordici milioni 545 mila persone lo fanno tutti i giorni. Lo afferma l'Istat che ha diffuso i dati sull'uso ed abuso di alcol nel 2008. L'80,5% dei consumatori di alcol sono uomini; in particolare bevono vino (66,9%), birra (59,7%), aperitivi, amari e superalcolici (52,9%). Le donne consumatrici sono il 56,3%; anche per loro la bevanda più diffusa è il vino (40,7%). I consumatori giornalieri di alcol scelgono per lo più il vino, 37,3% uomini e 14,2% donne; per la birra, le percentuali rispettivamente scendono al 7,6% e all'1,3%. L'uso di alcolici è residuale, 1,3% e 0,2%. La situazione non migliora se si sposta l'attenzione verso una fascia di età più adulta (18-69 anni). Poco meno dei due terzi della popolazione compresa in questo range consuma abitualmente alcolici e il 16% è un bevitore a rischio. Inoltre, il 12% degli italiani si mette al volante dopo aver bevuto bevande alcoliche, nonostante il 40% degli intervistati abbia ammesso di essere stato fermato dalle Forze dell'Ordine almeno una volta nell'ultimo anno. Questi i dati di un'analisi compiuta in sette regioni italiane. I controlli sono stati più assidui in Friuli Venezia Giulia (48% intervistati) e meno nel Lazio