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Il business dei farmaci anti-alcol: pericolosa illusione

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La pillola per far passare subito la sbronza? Non esiste
Mentre su Facebook i ragazzi postano le foto delle ubriacature di gruppo, cresce il mercato dei prodotti per tornare sobri in pochi minuti o cancellare le tracce dell'alcol nell'organismo. Ma, per ora, l'etilometro non ci casca

di Simona Regina


Italiani. Un popolo di santi, poeti e bevitori. Dalla fotografia scattata dall'Istituto Superiore di Sanità sul consumo di alcol emerge, infatti, che oltre al tradizionale consumo moderato di vino durante il pranzo o la cena, è in aumento l'abitudine di consumare alcolici fuori dai pasti. Lo fa una quota crescente della popolazione: il 25% nel 2010 e il 27,7% nel 2011. In particolare, i comportamenti a rischio legati a un consumo giornaliero non moderato riguardano oltre 8 milioni di persone. In prevalenza gli uomini tra gli over 65, i giovani di 18-24 anni e gli adolescenti di 11-17 anni. Ma sono soprattutto i ventenni ad alzare di più il gomito, assumendo quantità eccessive di alcol in un breve arco di tempo fino a ubriacarsi, postando le proprie imprese etiliche sui social network. Ormai abitudine consolidata, nota con il termine binge drinking, come indicato anche nella relazione del Ministero della salute al Parlamento in materia di alcol e problemi connessi al suo abuso.


Assodato che il consumo eccessivo di alcol sia uno dei principali fattori di rischio per la salute, basta anche un bicchiere per andare incontro a multe salatissime. Alcol e guida infatti non vanno d'accordo e mettersi al volante in stato d'ebbrezza è un reato. In Italia il massimo tasso alcolemico nel sangue consentito dalla legge è pari a 0,5 grammi per litro (0 per i neopatentati e per chi ha la patente da meno di tre anni). Limite che si supera con un bicchiere e mezzo di vino, con una lattina e mezza di birra o con un bicchierino di superalcolici. E le sanzioni, a seconda del livello di alcol riscontrato, vanno da ammende di 500 fino a 6mila euro, sottrazione di 10 punti e sospensione della patente (da tre mesi a due anni), arresto e sequestro dell'auto.


Ma nonostante tutto, l'abuso di alcol rimane un fenomeno diffuso tanto da aver generato una sorta di business dell'anti-sbronza: con la commercializzazione di prodotti che promettono di ridurre gli effetti di un'abbuffata di alcolici (mal di testa, nausea...) o di ingannare l'etilometro, strumento utilizzato per accertare la quantità di alcol presente nel sangue, attraverso la concentrazione riscontrata nell'aria espirata. Dal cerotto multivitaminico Bytox Hangover Prevention Patch, da applicare prima di una serata alcolica, fino a otto ore dopo l'ultimo bicchiere, alla pillola antisbornia Blowfish per dire addio al mal di testa e agli altri sintomi di una ubriacatura. Ma non solo: negli Stati Uniti è in corso la sperimentazione di un farmaco, lo iomazenil, che dovrebbe annullare gli effetti più pericolosi dell'alcol sul sistema nervoso centrale rendendo anche più sicuro mettersi alla guida nonostante gli eccessi. Per non parlare, poi, degli integratori alimentari venduti come rimedi "miracolosi" non solo per affrontare meglio i postumi di una sbornia, ma addirittura per ridurre in fretta il tasso alcolemico nel sangue e superare con successo anche un eventuale alcol test.


Promesse però non supportate da conferme scientifiche, come nel caso di Outox, a base di fruttosio e acido ascorbico, la cui presunta azione anti sbornia è stata giudicata scientificamente infondata dall' agenzia francese per la sicurezza sanitaria, l'Anses. E in Italia, già nel 2005, l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato aveva multato l'azienda produttrice per pubblicità ingannevole, su parere dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.


"Non esistono infatti sostanze che possano diminuire l'alcolemia e abbattere, in un lasso di tempo inferiore a quello fisiologico, la concentrazione di alcol nel sangue. 12 grammi di alcol sono metabolizzati completamente in 2-3 ore. Parliamo di un bicchiere da 125 ml di vino (12 gradi), un boccale o una bottiglia da 330 ml di birra (4.5 °), un cocktail alcolico da 80 ml (18 gradi) o un bicchiere da 40 ml di superalcolico (40°)" precisa Emanuele Scafato, direttore dell' Osservatorio nazionale alcol del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps). " Per far tornare a zero il tasso di alcolemia nel sangue, livello consentito agli under 21 per mettersi alla guida, per ogni bicchiere bisogna aspettare almeno 2 o 3 ore, considerando una serie di fattori quali il peso, il sesso e se si è a stomaco vuoto o pieno".


Il business dell'anti-sbronza, dunque, rischia di essere pericoloso " perché illude, i più giovani in particolare, di poter annullare gli effetti di un'ubriacatura assumendo integratori alimentari o altri prodotti che non possono mantenere ciò che promettono. Si tratta infatti di sostanze per le quali non esistono in letteratura evidenze di efficacia consolidate da studi clinici randomizzati controllati, sulla base dei quali gli esperti basano le implicazioni di prevenzione e di tutela di salute pubblica" aggiunge l'epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità.


Insomma, al momento non esistono antidoti contro gli effetti nocivi dell'alcol. " I postumi della sbornia variano a seconda dei livelli di alcolemia raggiunti, dell'età della persona e delle condizioni generali di vulnerabilità, come per esempio nel caso dei minori. Ma per l'intossicazione alcolica, fenomeno legato al binge drinking, al bere per ubriacarsi con più di 6 bicchieri di qualunque bevanda alcolica in due-tre ore, è un imperativo categorico l'intervento medico" precisa Scafato. "S i consideri che il 13 % di tutte le intossicazioni trattate nei pronto soccorso è a carico dei ragazzi e delle ragazze al di sotto dei 14 anni, a cui bastano anche piccole quantità di alcol per l'insorgenza di gravi sintomi acuti neurologici determinati dall'incapacità di metabolizzare adeguatamente l'alcol almeno sino ai 18 anni. Motivo per cui in Italia ne è stata finalmente vietata la vendita ai minorenni".


Dunque il rimedio migliore è uno solo: non abusare di alcol.


L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda agli adolescenti fino a 15 anni di starne completamente alla larga: astensione totale. In ogni caso, se il sabato sera si alza il gomito meglio lasciare il volante a chi è sobrio. Perché, come ricorda la campagna di comunicazione del Ministero della salute, " la vita è sempre una anche se hai bevuto" per cui " quando bevi spegni il motore". Campagna che propone anche un'app per smartphone e tablet, " adrenalina pura", per contrastare la cultura dominante del bere no limits tra i più giovani. Che possono così calcolare il tasso alcolemico, incrociando i propri dati su sesso e corporatura con le dosi di alcolici assunte, per scoprire se sia il caso o meno mettersi alla guida a fine serata.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)