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Il Centauro-Asaps: il 30% dei pirati scoperti è ubricaco

Il Centauro-Asaps: il 30% dei pirati scoperti è ubricaco


E' in lieve calo il numero di persone uccise per mano dei pirati della strada ma aumentano gli questa forma criminalità stradale. È quanto emerge dall'analisi dell'Osservatorio il Centauro - Asaps sui primi sei mesi del 2010, con 249 eventi, 38 vittime e 346 feriti. Nello stesso periodo del 2009 gli episodi erano stati 214, con 43 morti e 263 feriti. Alla data del 10 agosto gli episodi sono però già saliti a 317, i morti sono 47, i feriti sono arrivati al numero di 428.
Molti pirati, secondo le valutazioni dell'Asaps, potrebbero fuggire non tanto per paura, ma per smaltire i fumi dell'alcol, questo sì un ottimo movente per la fuga: al momento di bussare alla porta di un ufficio di polizia ed ammettere le proprie responsabilità, sarà sufficiente mostrarsi sconvolti e impauriti.
Nel primo semestre del 2010 gli episodi sono stati 249, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2009, quando i pirati erano entrati in azione 214 volte, facendo segnare un aumento del 16,4%. Le vittime, in tutto, sono state 38, contro le 43 del 2009 (-11,6%). Gli incidenti con lesioni sono stati invece 212, mentre nel 2009 erano stati 172: 40 eventi in più, pari ad una crescita del 23,3%, con 346 accessi al pronto soccorso, molti dei quali con prognosi gravi, rispetto ai 263 del precedente periodo di rilevazione (+31,6%).
ALCOL E DROGA: Dall'indagine emergono altri dati: ad esempio, il 29,7% dei pirati noti, 58 su 195, era in stato di ebbrezza e che il 17,2% di alterazione, 10 casi, erano dovute all'assunzione di droga. Una buona parte dei pirati noti 195 su 249 (78,3%) si è costituita in tempi successivi all'evento, e che per altri 54 (21,7%) la caccia non è finita. Secondo il presidente dell'Asaps Giordano Biserni, "è ragionevole pensare che alcol e stupefacenti incidano in maniera significativa, ma in misura del tutto sconosciuta, anche sugli altri eventi. E' facile arguire che considerati quelli che vengono identificati in tempi successivi quando le analisi non si possono più fare e quelli non identificati, la percentuale dell'ebrietà da alcol e stupefacenti superi tranquillamente il 50%".