Il cervello degli adolescenti è programmato per i rischi
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Cervello adolescenti 'programmato' per rischi
Il cervello degli adolescenti è 'programmato' per i comportamenti a rischio, ma i genitori possono contribuire a mitigare questo effetto cercando di proteggere i figli lasciando però loro lo spazio per sbagliare.
Lo ha affermato Beatriz Luna, psichiatra dell'università di Pittsburgh, durante il simposio della Fondazione Ri.Med.
L'adolescenza, ha spiegato la ricercatrice, è il periodo in cui si ha la salute migliore, ma allo stesso tempo c'è il doppio di probabilità di morte proprio a causa dei comportamenti a rischio. Questo è dovuto al fatto che il cervello è ancora immaturo, e soprattutto nella fase tra 10 e 15 anni l'abilità di ragionare non è ancora completamente sviluppata, mentre c'è una maggiore sensibilità agli incentivi e alle ricompense che possono venire da comportamenti come l'assunzione di sostanze o la partecipazione ad attivitá pericolose, ad esempio alla guida.
''La partecipazione a comportamenti a rischio in qualche modo è necessaria per completare lo sviluppo del cervello, ma i genitori possono intervenire - spiega Luna -. Bisogna tenere presente che la capacità di ragionare è presente. Se i genitori cercano di dialogare con i figli, anche se all'inizio sembrano non voler capire, in realtà c'è spazio per far comprendere loro quali possono essere le conseguenze delle loro azioni.
L'importante è non avere un atteggiamento di proibizione assoluta, che sarebbe controproducente. Bisogna proteggerli, fornendo loro un ambiente adeguato dove possano apprendere, ma lasciando loro lo spazio necessario''.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)