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Il Codacons commenta i dati sugli incidenti stradali: "Un fallimento il nuovo codice della strada"

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Un fallimento il nuovo codice della strada
Lo sostiene il Codacons commentando i dati sugli incidenti stradali nei primi sei mesi dell'anno
«I dati resi noti oggi dall'Osservatorio Centauro-Asaps, secondo i quali nei primi sei mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010,

sono cresciuti del 39% i casi di pirateria stradale, del 44,7% le vittime e del 20,8% i feriti, dimostrano il fallimento del nuovo codice

della strada». È quanto afferma il Codacons in una nota.
In particolare, spiega il coordinamento delle Associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti dei consumatori, «preoccupa il dato

secondo il quale il 20,4% degli autori poi identificati era in stato di ebbrezza». Per il Codacons è la dimostrazione che "la presunta

crociata contro l'abuso dell'alcool per chi guida era finta, come denunciato fin dall'inizio dall'associazione di consumatori». Secondo il

nuovo Codice della strada entrato in vigore nell'agosto dello scorso anno, infatti, «gli ubriachi possono ritornare a circolare per 3 ore al

giorno, non è più un reato se si supera il tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 grammi per litro di sangue e si può bere nei locali fino alle 3 di

notte. Insomma - taglia corto il Codacon s- la famosa tolleranza zero contro l'alcol era solo una propaganda palesemente falsa».
«Unico pseudo inasprimento - rimarca il Codacons - è quello secondo il quale non potrà avere più la patente chi è stato condannato per

omicidio colposo a causa di guida sotto l'effetto di alcol o droga, ma per far scattare la nuova misura non basta nemmeno essere condannati

per omicidio, ma occorre uccidere per ben due volte». «Inoltre -fa notare l'associazione di consumatori - in tema di velocità, il codice è

addirittura peggiorato, dato che se ora si viaggia a velocità superiore fra 10 e 40 km/h non si perdono più 5 punti della patente ma solo 3».

«Nessun soldo in più - conclude il Codacons - è stato stanziato per aumentare il numero dei controlli sulle strade, il vero problema per il

quale la patente a punti funziona in tutto il mondo salvo che in Italia».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)