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Il consumo di alcol in 35 paesi europei: dati e politiche a confronto

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Il consumo di alcol in 35 paesi europei: dati e politiche a confronto

Lo "Status report on alcohol and health in 35 European countries 2013", pubblicato dall'Oms Europa, raccoglie informazioni sul consumo di alcol, sui danni alla salute, sulle politiche e strategie.

Il rapporto presenta i dati relativi a 35 paesi (27 Stati membri Ue, Croazia, Islanda, Montenegro, Serbia, Repubblica di Macedonia, Turchia, Norvegia e Svizzera), considerati individualmente e raggruppati in 4 macro aree, distinti in base a tradizioni nazionali e modelli di consumo. 

Il documento è suddiviso in tre parti. La prima riporta i dati sul consumo di alcol e sui danni alcol-correlati, la seconda è dedicata alle politiche intraprese nelle 10 aree individuate dall'Action Plan europeo e la terza presenta le principali azioni compiute tra il 2006 e il 2012 per paese e per anno.

I dati europei: 120 mila decessi prematuri all'anno dovuti al consumo eccessivo di alcol

Nei paesi dell'Unione europea l'alcol è ritenuto responsabile di circa 120 mila morti premature all'anno: una su 7 tra gli uomini e una su 13 tra le donne di età 15-64 anni. I dati confermano inoltre che sono gli abitanti della UE a detenere il triste primato del consumo di alcol pro capite a livello globale: i cittadini comunitari (Croazia inclusa) bevono 10,2 litri di alcol puro l'anno pro capite. Una quantità che, se consideriamo anche la Norvegia, la Svizzera e gli altri stati candidati ad entrare nella UE scende di poco (9,4 litri annui pro capite). Il trend degli ultimi 20 anni, a fronte di una media leggermente in calo, registra infatti un aumento sensibile del consumo pro capite nell'Europa centrale ed orientale, lieve nel nord, una diminuzione moderata nella zona occidentale e marcata al sud (area che comprende l'Italia).

Decessi per consumo di alcol: percentuale elevata nei paesi europei centro-orientali ed orientali

L'alcol costituisce un importante fattore di rischio di morte. Nell'UE più del 90% dei decessi netti attribuibili all'alcol (ovvero il numero effettivo di morti dopo aver sottratto gli effetti benefici dell'alcol sulla cardiopatia ischemica, ictus ischemico e diabete) è dovuto a tre cause principali: tumori, cirrosi del fegato e infortuni.

I paesi europei centro-orientali ed orientali presentano la più alta mortalità alcol-correlata sia negli uomini che nelle donne, ma le differenze sono più evidenti nei maschi e nelle fasce di età più giovani. L'alcol è stato identificato infatti come la più importante causa di morte tra i giovani adulti.

Minor consumo, diminuzione dei decessi

In alcuni paesi europei negli ultimi decenni si è assistito a una riduzione sensibile del consumo di alcol. Questo ha determinato una diminuzione del numero di decessi attribuibili all'alcol. Tuttavia, il numero di morti correlate all'alcol è ancora elevato in Europa, soprattutto nella zona centro-orientale ed orientale che presenta infatti consumi in aumento. In linea di principio tutti i decessi alcol correlati sono evitabili e vi sono forti evidenze che politiche efficaci possono ridurre la mortalità anche in tempi relativamente brevi. Aumentare la tassazione sugli alcolici, ridurne la disponibilità, vietare pubblicità e marketing e incrementare gli interventi di cura per le persone con problemi di alcol costituiscono alcune misure efficaci.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)