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Il fenomeno droga in Italia: nuove tendenze e nuovi mercati

Il fenomeno droga in Italia: nuove tendenze e nuovi mercati

Smart drug e metanfetamine, “Breaking Bad” all’italiana
Cresce il consumo di metanfetamine e nuove droghe comprate online. Ma anche l’abuso di farmaci


Walter White, il professore di chimica malato di cancro protagonista di Breaking Bad, all’inizio della serie fa due conti: cucinando metanfetamina per dieci settimane e mezzo, al massimo undici, sarebbe arrivato all’obiettivo di 730mila dollari, quanto gli serviva per assicurare il college ai due figli, il pagamento del mutuo sulla casa e le spese della famiglia dopo la sua morte. Poi, però, con i cristalli finisce per guadagnare molto di più: milioni e milioni di dollari, che si accumulano nelle intercapedini della sua casa. «Mi hai chiesto se io fossi nel business della metanfetamina o in quello del denaro», dice a Jesse Pinkman. «Nessuno dei due. Io sono nell’impero del business».


Un impero, quello della droga, che nel mondo può contare su 25 milioni di tossicodipendenti e 200mila persone che assumono droghe almeno una volta all’anno per un giro d’affari globale di 320 miliardi di dollari (Dati Onu). In Italia i dipendenti sono oltre 438mila, per un fatturato del narcotraffico stimato intorno ai 24 miliardi di euro. Ma se la cannabis continua a essere la sostanza più usata, anche nel nostro Paese cresce il consumo di droghe sintetiche prodotte in laboratorio, come quelle cucinate da Walter e Jesse: ecstasy, anfetamine, metanfetamine, LSD. Non solo: combinazioni nuove di molecole entrano ogni anno nel mercato, in una rincorsa continua da parte di polizia e ministero della Salute all’aggiornamento delle tabelle delle sostanze stupefacenti per identificarle e curare i sintomi inaspettati che producono. E lo spaccio si fa sempre più invisibile: non più solo paste e bustine di cristalli smerciati nelle discoteche o agli angoli delle strade, il mercato viaggia anche su Internet e la droga può essere consegnata comodamente a domicilio con pochi clic. È come comprare un libro su Amazon o su Ebay. Puoi ordinare cristalli di metanfetamina prodotti ad Albuquerque, Nex Mexico, e riceverli a Milano senza troppi problemi.


Partiamo dai consumi. In Italia il 2% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha fatto uso di ecstasy e anfetamine nell’ultimo anno. Una percentuale simile (2,2%) dice di averli provati almeno una volta nella vita. E il consumo aumenta con il crescere dell’età, fino a raggiungere il 2,8% tra i 19enni. Consumi in salita anche per LSD, ketamina e allucinogeni. Numeri che sono confermati anche all’analisi delle acque reflue che il Dipartimento politiche antidroga ha affidato all’Istituto Mario Negri di Milano: in salita il consumo di ecstasy, metanfetamine e ketamina, che passa da 2,2 a 3,3 milligrammi al giorno. Ma a essere più diffuso è un consumo misto di droghe diverse, soprattutto tra i giovani. Il mix, spiega dal Dipartimento delle politiche antidroga, prevede soprattutto l’associazione di droghe “down” con droghe “up”, cannabis e metanfetamine per esempio.


«Molte delle droghe sintetiche sono droghe sociali, si assumono in discoteca o durante i rave», spiega Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento delle dipendenze della Asl di Milano. «Gli effetti sono grande energia, euforia ed empatia unite a un senso di piacevolezza». Ma che l’effetto sia piacevole non significa che queste sostanze non siano dannose. «Gli equilibri personali sono molto delicati», continua Gatti. «Assumendo queste droghe si provoca un forte inquinamento per il cervello, e se ad assumerle sono persone giovani gli effetti sono più pericolosi perché il cervello è in formazione». Le conseguenze possono essere «malattie mentali, minori capacità, oltre a problemi di stabilità mentale». Non solo. Poiché queste sostanze agiscono sul corpo nella sua totalità, «generano una iperstimolazione fisica che può portare ad aritmie cardiache o altri problemi al cuore». Assumere droghe «è come giocare alla roulette russa sia con il corpo sia con la mente». E non si parla solo dei dipendenti veri e propri. «La grande maggioranza assume queste droghe sintetiche solo saltuariamente, molti sanno di non essere dipendenti e quindi sono tranquilli. Ma sono persone che magari hanno disturbi del sonno, della sessualità, sbalzi di umore o ansia. Pensano che sono loro che sono fatti così, non collegano questi sintomi alle droghe». Sono persone che non vanno al pronto soccorso o nei centri di recupero per tossicodipendenti, e quindi non rientrano nel conteggio dei consumatori di droga. Ma «in realtà anche l’utilizzo sporadico di queste sostanze può rovinarti la vita in modo più sottile», dice Gatti. Con la crisi i consumi misurabili si sono mantenuti piuttosto stabili, «ma sempre più persone tendono a doparsi la vita. E difficilmente lo si fa con una sola sostanza: magari si fumano le canne, si prende metanfetamina e si abusa di alcool. Botte positive che in realtà ti lasciano sbilanciato».


Dall’ultima rilevazione effettuata all’inizio del 2014 dalla Asl di Milano, dove il consumo di droghe è superiore alla media nazionale, emerge un aumento della assunzione di smart drug e metanfetamine, soprattutto tra i giovanissimi, oltre che un uso improprio di farmaci oppiacei usati per la terapia del dolore. Il 2,3% dichiara di aver comprato droghe su Internet, e l’11% dichiara di conoscere qualcuno che lo ha fatto. Bel l’1,9% sostiene di aver preso un antidolorifico oppiaceo senza prescrizione medica o più a lungo di quanto il medico avesse stabilito. È «un utilizzo dei farmaci come droghe, prodotti che si trovano in casa o che sono acquistabili facilmente nelle farmacie online che non fanno troppe domande e non chiedono prescrizioni», spiega Gatti. L’uso di droghe diventa più utilitaristico, «non per forza implica dipendenza, devianze e stili di vita particolari. È il doping della vita quotidiana che cresce, e che difficilmente emerge nei dati come vero e proprio consumo».


Il traffico. Mentre i consumi, anche quelli non misurabili, aumentano, crescono anche i sequestri da parte delle forze dell’ordine. Nel 2013, come viene riportato dalla Relazione annuale della Direzione centrale servizi per i servizi antidroga, i sequestri di droghe sintetiche in polvere sono aumentati di oltre il 42 per cento, quelli di LSD di oltre il 46 per cento. Tra i recuperi più significativi, 1.529 pasticche di ecstasy sequestrate sul valico ferroviario del Brennero (Bolzano), oltre 7 chili di ecstasy sul valico di Brogeda (Como), 1.300 dosi di LSD a Santa Teresa di Gallura (Sassari) e 27 chili di metanfetamina a Mori (Trento). Gli stranieri coinvolti, soprattutto filippini e cinesi, sono il 37%, per il resto si tratta di spacciatori e corrieri italiani. Le frontiere più usate per far entrare MDMA, anfetamine e allucinogeni in Italia sono quella di Brogeda (Como), l’aeroporto di Malpensa, il Brennero (Bolzano) e Coccau (Udine).


«Il mercato di riferimento per l’Italia rimane quello olandese», spiegano dall’Antidroga, che fornisce i maggiori quantitativi di droghe sintetiche che circolano nelle nostre città. Quantità minori arrivano dalla Slovacchia, dalla Germania e dal Pakistan. Ma negli ultimi anni, soprattutto nelle discoteche delle grandi città italiane, si è diffusa anche la cosiddetta «droga dei filippini», lo shaboo, che altro non è che una metanfetamina purissima, in grado di mantenere svegli e iperattivi per tutta la notte mentre si balla. Sequestri di questa sostanza sono avvenuti tra Modena e Milano, facendo emergere come i rifornimenti avvenissero nei principali aeroporti italiani, dove atterrano i voli provenienti dalle Filippine. Non solo: a Modena nel 2011 è stato anche scoperto un laboratorio casalingo per la produzione di metanfetamina gestito da uno spacciatore filippino.


I sequestri di droghe sintetiche sono aumentati in tutta l’Europa centrale e occidentale. A crescere è proprio la metanfetamina sequestrata, da 576 chilogrammi nel 2012 a 2 tonnellate nel 2013. La metanfetamina, si legge nella relazione dell’Antidroga, «continua a essere il volano del traffico di ATS (stimolanti di tipo anfetaminico, ndr)». Solo nel 2011 i sequestri effettuati rappresentano il 71% del totale delle droghe sintetiche. Le quantità maggiori vengono ancora individuate in Nord America e in Messico, ma la metanfetamina è, secondo le forze dell’ordine, «lo stimolante di origine sintetica di più ampio consumo e maggior produzione a livello mondiale». In Europa, rispetto agli 11.116 laboratori individuati negli Stati Uniti nel 2011, la produzione è ancora contenuta e si concentra in Repubblica Ceca (dove erano concentrati 338 dei 350 laboratori individuati nel 2011), Slovacchia, Germania e Lituania. Alcuni laboratori sono stati scoperti anche in Polonia, Regno Unito, Russia e Bulgaria. Ma, spiegano gli agenti, recenti sviluppi suggeriscono che «anche in Europa occidentale potrebbe avvenire la produzione di metanfetamina. Anche se non sono emersi elementi probatori sufficienti a sostenere tale ipotesi investigativa, recentemente sono stati sequestrati in tale regione ingenti quantitativi di questa droga sintetica». Non è un caso che i ricercatori dell’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze abbiano ipotizzato un uso di metanfetamine da parte di almeno 1,8 milioni di giovani europei, di età compresa tra i 15 e i 34 anni (1,3% della popolazione), con picchi di utilizzo registrati nella Repubblica Ceca, Slovacchia e Norvegia.


A crescere in tutto il mondo è anche il consumo di ecstasy. Si stima che nel 2011 nel mondo abbiano fatto uso di ecstasy circa 19,4 milioni di persone, lo 0,4 per cento della popolazione. Con un dato mai registrato prima: spedizioni di MDMA che dall’Europa vanno verso il Sud America, con scambi di partite di ecstasy e di cocaina fra i gruppi del crimine organizzato europeo e latinoamericano.


Il traffico, chiaramente, non è differenziato per tipologie di sostanze. «In Europa il traffico di droghe sintetiche all’interno dei confini avviene con le modalità del politraffico, cioè con l’occultazione di diversi tipi di droga all’interno della stessa spedizione illecita», spiegano dall’antidroga. Un modus operandi che «conferma la linea “imprenditoriale” delle consorterie implicate nella produzione degli stimolanti di sintesi che partecipano attivamente anche al traffico di altre sostanze stupefacenti».


La produzione. Il procedimento di sintesi usato per produrre la metanfetamina è quello visto in Breaking Bad, con l’utilizzo di «diversi precursori chimici (sostanze che facilitano la lavorazione e raffinazione delle droghe, ndr) che variano a secondo della loro disponibilità». Tedeschi, cechi, olandesi e slovacchi usano efedrina e pseudoefedrina, che si trovano comunemente nelle medicine contro raffreddore e allergie, mentre i gruppi criminali lituani usano BMK, benzilmetilchetone, di cui alcuni quantitativi sono stati sequestrati anche in Italia, nella bergamasca. Negli Stati Uniti e in Messico, invece, proprio come accade nella serie tv di Vince Gilligan, in assenza di efedrina si ricorre alla metilammina, sostanza legale usata come solvente. Solo nel dicembre del 2011 in Messico ne hanno sequestrato 741 tonnelate.


In Europa, i laboratori più grandi si trovano nei Paesi Baltici, soprattutto in Lituania. In Repubblica Ceca, Germania e Slovacchia le “cucine” sono invece di più dimensioni più piccole. Un settore estremamente remunerativo, dicono le forze dell’ordine, «a causa dei contenuti costi di esercizio e per la possibilità di installare ovunque impianti di produzione, all’occorrenza, facilmente mimetizzabili o rimovibili».


Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite contro la droga (Unodc), la nuova frontiera della lotta al narcotraffico è il del controllo del commercio di precursori chimici. I gruppi criminali europei, olandesi in particolare, cooperano soprattutto con i gruppi cinesi, russi e latinoamericani per reperire le sostanze chimiche necessarie. Molte sostanze si trovano sul mercato legale, elaborando magari altri prodotti utilizzati nei comuni cicli industriali. Per sfruttare questa possibilità vengono costruiti laboratori chimici con l’obiettivo di ottenere gli elementi chimici di base per la produzione di droghe sintetiche «attraverso la riconversione di prodotti non classificati». Spesso, proprio per procurarsi sostanze chimiche e attrezzature per la produzione, «le stesse organizzazioni costituiscono fittiziamente società commerciali di copertura destinate a legittimare l’acquisto dei prodotti chimici da stornare successivamente sui circuiti clandestini per la produzione illecita». La Cina è la principale fonte di approvvigionamento delle sostanze chimiche, seguita da India e Tailandia. Un’abitudine che si è sviluppata in Europa, per garantire un flusso costante di materie prime senza interruzioni nella produzione delle droghe, è «lo stoccaggio a lungo termine delle sostanze chimiche in siti diversificati, così da non dover interrompere il flusso di approvvigionamento anche in caso di individuazione e smantellamento di una parte dei depositi».


Le nuove droghe. Ma il mercato delle droghe sintetiche non è per niente statico. Proprio perché si tratta di sostanze prodotte in laboratorio, si può dare ampio spazio alla fantasia, soprattutto per sfuggire ai sequestri. E non solo per la produzione, ma anche per lo spaccio.


Negli ultimi anni, spiegano dal Dipartimento delle politiche antidroga, si è assistito alla messa in circolazione di nuove sostanze messe sul mercato da nuove organizzazioni criminali, che per “spacciare” usano prevalentemente Internet o, in misura minore, “smart shop”, pubblicizzandole come sali da bagno, incensi, fertilizzanti, prodotti naturali o erbe mediche. Che di medico, però, hanno poco o nulla. «In realtà si tratta di potenti molecole di sintesi vendute soto mentite spoglie, delle quali molte volte lo stesso acquirente non conosce l’esatta composizione». Molti di questi prodotti vengono preparati artigianalmente in laboratori fatiscenti e in condizioni igieniche scarsissime, messi in commercio su siti web specializzati con pagamento tramite carta di credito e spedizione attraverso i normali corrieri postali. Veri e propri siti di ecommerce, insomma. Senza necessariamente sconfinare nell’oscuro dark web, dove dopo la chiusura di Silk Road, altri giganti come Evolution e Agora stanno prendendo piede.


Le nuove droghe sono composte da molecole ancora poco conosciute e poco riconoscibili dai normali laboratori. Una delle principali difficoltà è proprio quella di identificarle, complicando anche il lavoro degli operatori di pronto soccorso. Nel 2010 sono stati riferiti 43 casi di intossicazione da cannabinoidi sintetici, 8 casi da catinoni sintetici, 10 da metossietamina e 5 da fenetilammine, sostanze di cui non si conosceva precedentemente l’esistenza. I catinoni, ad esempio, vengono venuti in compresse di varie forme e colori, in capsule o in cristalli e sono presentati come “sali da bagno” o “fertilizzanti per piante”, ma l’effetto che producono è simile a quello della cocaina. Tra le fenetilammine, invece, ci sono sia anfetamine sia metanfetamine: in Italia sono state sequestrate le cosiddette NBOMe, le più famose tra le cosiddette designer drug (cioè sostanze che imitano le droghe vere e proprie), che si presentavano sotto forma di francobolli, come gli allucinogeni più potenti.


Una volta ricevute le segnalazioni di individuazioni e sequestri delle nuove sostanze, il Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga in collaborazione con il ministero della Salute provve a inserire le nuove droghe nelle Tabelle delle sostanze stupefacenti. A identificare le sostanze collabora anche l’Istituto superiore di sanità, che fornisce gli standard scientifici. Dal 2009 a oggi, il Sistema di allerta ha identificato 372 nuove molecole, diffondendo poi in tutto il territorio nazionale le informazioni tecnico-scientifiche per poter individuare velocemente i sintomi delle intossicazioni negli ospedali e nei pronto soccorsi. Secondo l’ultimo report dell’Unodc, 348 nuove droghe sono state identificate in tutto il mondo, di cui 100 solo nell’ultimo anno.


«C’è una rincorsa continua tra ciò che è legale e ciò che è illegale», spiega Riccardo Gatti. «È chiaro che l’utilizzatore, se esiste un prodotto legale, preferisce comprare quello, evitandosi così altri rischi. Da una parte si producono sempre nuovi prodotti che via via vengono vietati. Dall’altra parte i divieti per controllare e vietare la vendita portano alla produzione di sempre nuove sostanze. E quando una persona arriva al pronto soccorso dicendo cosa ha assunto, spesso ci si trova davanti a sostanza sconosciute».


Lo spaccio online. Il Sistema di allerta del Dpa ha organizzato dal 2010 anche un sistema di monitoraggio della Rete per individuare i siti di vendita delle nuove droghe e i rave organizzati illegalmente. Fino a oggi sono stati individuati 106 siti web con server, e presumibilmente anche laboratori, localizzati in Italia, e altre 543 pagine web. Nel 67% dei casi si e` arrivati alla rimozione degli annunci che offrivano sostanze, nel 23% circa alla chiusura della pagina web e nell’1,3% dei casi i siti sono stati chiusi.


Fino al 2011, la quasi totalita` delle nuove droghe sintetiche era disponibile negli smart shop dislocati in varie citta` italiane, dove era possibile comprare legalmente sostanze molto simili a quelle illegali. Poi, l’aggiornamento delle tabelle delle sostanze stupefacenti, che ha reso queste sostanze illegali, ha ridotto la presenza nei negozi, spostandola però verso il Web. E non necessariamente verso il dark net, ma in comuni domini commerciali accessibili tramite Google. Se prima chi decideva cosa era la droga erano le organizzazioni criminali che controllavano il territorio, oggi i mercati alternativi hanno spezzato il controllo del territorio: basta usare Skype o una qualsiasi chat online e si compra una dose. «Ma ci sono anche quelli», spiega Gatti, «che magari comprano un certo quantitativo di droghe tramite Internet, e poi diventano loro stessi piccoli distributori o spacciatori».


All’inizio del 2013 la Questura di Padova ha avviato l’operazione “Sense Aromatic”, dal nome dei due siti - www.sensearomatic.com e www.aromaticpoder.com - al centro del commercio di droghe sintetiche spacciate come prodotti naturali. Tra le sostanze vendute, c’erano il pentedrone, droga sintetica stimolante presente in alcuni sali da bagno, e la ketamina, che altro non è che un anestetico che ha un forte effetto dissociativo. Oggi questi siti non esistono più, ma basta digitare parole simili per trovarsi in veri e propri store delle droghe sintetiche, metanfetamine comprese. Tutto funziona come normali siti di ecommerce. Si trovano cannabinoidi sintetici a 12 euro al grammo, cinque grammi di cristalli blu per 50 euro, ansiolitici a due euro a pastiglia. Le spedizioni avvengono tramite TNT, UPS e Fedex e addirittura vengono offerti programmi Vip per ottenere «prezzi minori, più opzioni di spedizione, più prodotti da ordinare e molti molti vantaggi». Sui gestori, però, buio totale. Nella sezione “contact us” è scritto, ad esempio: «Caro visitatore, la privacy è molto importante per i nostri clienti e anche per noi».


La vendita online, poi, può seguire anche altre strade, come ha mostrato uno studio del Dipartimento politiche antidroga. Le “bacheche di inserzioni gratuite”, ad esempio, sono portali dove e` possibile pubblicare annunci di diversa tipologia (giardinaggio, strumenti musicali, case e giardino, ecc.), spesso senza una registrazione obbligatoria da parte dell’utente. Gli annunci, di solito, danno grande visibilità al costo e alle modalità di spedizione, ma pochissime informazioni sul prodotto.


Alcuni prodotti, speiga Gatti, «magari non sono illeciti solo perché non sono classificati come tali, perché quella composizione di molecole non è racchiusa in una tabella, ma hanno un effetto stupefacente e sono ugualmente dannosi. Su questi siti si trova anche il doping, coadiuvanti sessuali e farmaci venduti senza prescrizione medica. L’uso dei farmaci come droga è diffusissimo: c’è chi magari è dipendente dal Tavor da 40 anni ma non lo sa perché pensa che ha l’ansia e invece è astinenza e chi usa oppiacei per uso terapeutico ma poi diventa eroinomane. Negli Stati Uniti l’abuso di farmaci oppiacei per la terapia del dolore sta creando più morti di eroina e cocaina».


(...omissis...)


Lidia Baratta


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.linkiesta.it/droghe-sintetiche-italia-breaking-bad


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)