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Il Gamma idrossibutirrato (GHB) nella ricerca e nella pratica clinica: efficacia e potenzialità d'abuso

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Il Gamma idrossibutirrato (GHB) nella ricerca e nella pratica clinica: efficacia e potenzialità d’abuso
Mauro Cibin, Fabio Caputo, Giovanni Addolorato, Mauro Bernardi


Il concetto di Alcolismo (AD) come malattia del cervello (Diana M., 2013) trova la sua articolazione nelle acquisizioni neuro scientifiche e nella loro applicazione nel setting clinico.
Un elemento fondamentale di questo processo è stato la acquisizione della centralità del craving (desiderio irresistibile, compulsione...) nel mantenimento della dipendenza e nella genesi della ricaduta.
La validazione di strumenti farmacologici e psicologici atti a contrastare il craving prevenendo la ricaduta nell’uso di alcol costituisce, oggi, un importante obiettivo nella ricerca e nella clinica. L’utilizzo del Sodio Ossibato (SO) o Acido Gamma-idrossibutirrico (GHB) come
anti-astinenziale ed anti-craving si colloca nel contesto descritto.
Il ventennale uso del GHB per il trattamento dell’alcolismo in Italia ha permesso di precisarne le caratteristiche, le indicazioni ed il potenziale di abuso e di definire le tipologie dei pazienti e le modalità di utilizzo che ne massimalizzano l’efficacia riducendone i rischi.
(...)


Fonte: "Mission" 38/2013

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.federserd.it/periodico/mission38.pdf


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)