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Il mercato del vino, tra paura dell'etilometro e nuove tendenze: le riflessioni del presidente di Coldiretti

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Si beve meglio, ma meno l'etilometro fa segnare un calo del 20%
Il presidente di Coldiretti Alberto Marsetti: "Hanno pesato molto le nuove norme dettate dal Codice della strada che spaventano chi sta al volante"
Sondrio - Migliora sensibilmente la vendita del vino di qualità, ma cala inesorabilmente la quantità consumata pro-capite in Valtellina e in tutta la Lombardia. Un fenomeno che preoccupa la Coldiretti anche se, parzialmente mitigato, da una maggior consapevolezza tra gli amanti del nettare di Bacco. In provincia di Sondrio si parla infatti di un calo del 20% , negli ultimi dieci anni, del vino servito nei ristoranti e nelle enoteche, ma anche di quello che si beve tra le mura domestiche. Se poi si guarda indietro agli ultimi 30 anni, si scopre che in Valtellina, come in tutta la Lombardia, il consumo del vino si è praticamente dimezzato.
"Il principale fattore che limita, anche da noi, questo alimento - spiega Alberto Marsetti, presidente provinciale di Coldiretti - è insito nel Codice della strada e nel deterrente dell'etilometro con norme che spaventano anche chi desidera bere un semplice bicchiere di buon vino al ristorante. Non parlo degli ubriaconi, ovviamente, ma mi viene in mente per primo un autotrasportatore che si ferma a mezzogiorno per il pranzo. Oggi non può permettersi di assumere neppure un bicchiere di vino. Analogamente, su quattro o cinque persone che vanno al ristorante, una non beve il vino che sino a qualche tempo fa avrebbe bevuto, perché deve guidare. Si fa subito a calcolare quel 20% in meno".
C'è dunque la necessità di "consumare in modo responsabile i grandi vini" che sarà lo slogan dello stand lombardo al prossimo Vinitaly di Verona in aprile. "La cultura del bere in modo corretto e responsabile - spiegano alla Coldiretti di Sondrio - va poi trasmessa alle nuove generazioni. Bisogna investire nella conoscenza e nella qualità. Il vino è un alimento della dieta italiana. Non bisogna esagerare, ma nelle giuste dosi e per chi non ha particolari patologie, non è certo un veleno. Anzi, ha effetti benefici per l'organismo. Il vino è divenuto l'espressione di uno stile di vita "lento", attento all'equilibrio psicofisico che aiuta a stare bene, da contrapporre all'assunzione sregolata di alcol".
Per quanto riguarda il Codice della strada, infine, si pensa all'istituzione di una commissione scientifica che valuti tutti gli aspetti della soglia alcolica massima prevista per legge per chi si mette alla guida. Se ne parlerà proprio nel corso del prossimo Vinitaly. La kermesse si svolgerà infatti a Verona nell'immediato, dal 7 all'11 aprile: è un evento atteso con grandissimo interesse anche dalle case vinicole e dai "vignerons" valtellinesi. Si tratta infatti della più grande fiera dedicata al settore vinicolo. Ogni anno, aziende vinicole, cantine ed espositori di vario genere, provenienti da tutto il mondo, presentano la loro produzione, le loro iniziative e la loro filosofia.
Cinque giorni di grandi eventi capaci di attrarre 153mila professionisti del settore: degustazioni tecniche di vini e distillati, panoramiche sulle realtà vitivinicole delle diverse regioni italiane e un programma di convegni, articolato in conferenze, forum e seminari, che affrontano ed approfondiscono tematiche legate all'attualità, proponendo nuove sfide ed ampliando le prospettive per il futuro.
D'altra parte bisogna fare attenzione a non penalizzare, con norme tutte da verificare, la produzione vitivinicola e l'agroalimentare italiano che, in pochi anni, da un'economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali, diventando simbolo e traino del "made in Italy" facendo leva sulla diversità e sul forte legame con il territorio. "Un esempio per l'intero sistema economico del paese - conclude la Coldiretti - il cui rilancio dipenderà dalla capacità di essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture dai costi per noi irraggiungibili".
di Paride Dioli