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Il Metalfenidato come terapia sostitutiva della cocaina?

Il Metalfenidato come terapia sostitutiva della cocaina?

IL METALFENIDATO COME TERAPIA SOSTITUTIVA DELLA COCAINA?

L’uso di cocaina continua a rappresentare un notevole problema di salute pubblica, non essendo a oggi disponibili terapie farmacologiche di comprovata efficacia contro la dipendenza da cocaina. Un approccio potenzialmente interessante potrebbe essere la terapia sostitutiva, alla pari di quanto avviene da tempo per sostanze quali gli oppiacei e il tabacco. Le terapie sostitutive che si basano sulla somministrazione di farmaci a lungo effetto dovrebbero normalizzare le anomalie, a livello neurochimico e comportamentale, risultanti dall’uso cronico di cocaina.


Un farmaco sostitutivo potenziale della cocaina potrebbe essere il metalfenidato, uno stimolante che possiede alcune proprietà farmacologiche simili a quelle della cocaina, noto in particolare per essere usato per la cura dell’ADHD (Disturbo di iperattività e del deficit dell’attenzione). Gli autori dello studio hanno effettuato una review su MEDLINE su studi che hanno usato il metalfenidato in pazienti con problemi di abuso/dipendenza da cocaina.


In sintesi, la review ha mostrato che il matalfenidato, come la cocaina, incrementa la dopamina sinaptica, attraverso l’inibizione della ricaptazione della dopamina. Anche gli effetti soggettivi delle due sostanze appaiono abbastanza simili. Il matalfenidato è stato perciò somministrato in alcune ricerche sperimentali come sostituto della cocaina in studi di laboratorio, sia in animali che in soggetti umani. Quando il metalfenidato è stato assunto in via orale in dosi terapeutiche, il suo potenziale d’abuso appare basso.


(...omissis...)


Dursteler KM et alter, 2015, Clinical potential of methylphenidate in the treatment of cocaine addiction: a review of the current evidence, Substance Abuse Rehabilitation, June, 6,  doi: 10.2147/SAR.S50807. eCollection 2015.


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.cesda.net/?p=9395#more-9395


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)