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News di Alcologia

Il Ministro Meloni sul fenomeno degli "Emo"

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Roma - "La riflessione che vorrei condividere e su cui penso sia importante lavorare per non trasformare questi e altri

interventi in gocce in mezzo al mare, è quella che è necessario comprendere che il disagio giovanile nasce da un profondo

senso di inadeguatezza, dall'incapacità di affrontare situazione nuove o difficili, dall'impossibilità di costruire rapporti

autentici e profondi con gli adulti e con i pari. Se si parte da questo la conseguenza è la priorità di costruire programmi

di intervento che propongano nuove forme di aggregazione e coinvolgano altre realtà come la scuola e la famiglia per

rispondere con azioni sinergiche ed efficaci che sostengano realmente i giovani in difficoltà". È questa la premessa del

Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, alla risposta all'interrogazione di Rocco Girlanda, deputato umbro del Pdl, che

aveva chiesto di conoscere l'entità del fenomeno dei cosiddetti "Emo", i cui raduni ed abusi in fatto di alcol, droghe e

promiscuità erano stati documentati da un servizio televisivo de Le Iene dello scorso 20 settembre. "Nel corso della

Conferenza Europea sulla salute e il benessere dei giovani dello scorso mese di giugno - ha riferito il Ministro - sono

emersi dati allarmanti relativamente alla stessa educazione sessuale e infezioni sessualmente trasmissibili nel mondo

giovanile, tanto che dei 333 milioni di nuovi casi stimati ogni anno, almeno 111 interessano giovani sotto i 25 anni di età,

tanto da rappresentare le forme infettive più diffuse dopo quelle respiratorie". Un dato, questo, ancor più allarmante se

riferito al gruppo degli "Emo" poiché, continua il Ministro, "riguarda non solo una moda ma un pericoloso stile di vita che

nasce da un disagio profondo che spinge i giovani ad aggregarsi ed a manifestare tale disagio con comportamenti a rischio,

atteggiamenti antisociali e autodistruttivi e di emarginazione dal contesto sociale. Per questo motivo con i fondi europei

del Pon Sicurezza si stanno realizzando otto centri di aggregazione giovanile in altrettanti Comuni delle Regioni obiettivo 1

- Calabria, Puglia, Sicilia e Campania - per la diffusione della legalità, la sicurezza e la promozione dell'occupazione. Lo

stesso intento, cioè quello di proporre luoghi sicuri e momenti di aggregazione sani, è stato da me posto nella presentazione

del ddl in materia di riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili, che è già stato approvato dal Consiglio dei Ministri

e dalla Conferenza Stato Regioni. Il Ministero ha realizzato, inoltre, altri progetti per combattere queste forme di disagio

giovanile: dai campi giovani alla web tv nelle scuole che approfondisce tematiche legate a questo fenomeno, dagli studi sulle

nuove droghe agli interventi per prevenire le stragi del sabato sera, ai programmi di prevenzione e cura dei disturbi del

comportamento alimentare. Altri ancora - conclude il Ministro - stanno per essere realizzati, come l'implementazione di

sportelli di counseling psicologico nelle università, il portale interattivo per una corretta educazione sessuale, la

produzione di un lungometraggio e di un corto sul tema del bullismo". Lo dichiara l'on. Rocco Girlanda (Pdl) che riferisce

della risposta del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, alla sua interrogazione sul fenomeno degli "Emo", scaturita dal

servizio della trasmissione televisa "Le Iene", incentrata in modo particolare sul disagio giovanile ed i rischi connessi con

la promiscuità dei raduni di questi giovani, a cui è connesso anche un abuso di alcol e drgohe ed un accresciuto ricorso ad

aborti.