News di Alcologia

Il porno è come la droga?

L’Abc apre la sua storia con il racconto di Nathan Haug, studente modello nello Utah, nuotatore, atleta, un po’ secchione e boy scout: consumatore, però, di porno su internet in maniera compulsiva dall’età di 12 anni – ora ne ha 18. “E’ parte della mia giornata, è quasi automatico”: eppure i ricercatori universitari stanno cercando di capire se questa abbondanza di pornografia informatica possa avere delle conseguenze negative sulla vita dei ragazzi.
PSICOLOGIA - Già ieri su queste pagine si scriveva dell’industria pornografica che si interroga sull’abbondanza della pornografia telematica. Anche gli psicologi stanno tentando di capire se questa tendenza che fra gli adolescenti pare dilagante possa essere classificata come dipendenza. “Mentre l’associazione degli psicologi americani non ha ancora classificato la pornografia come dipendenza ufficiale”, dice l’Abc, “alcuni professionisti stanno già trattandola come tale. Lo psicoterapeuta Matt Bulkley a San Giorgio, Utah, cura solamente gli adolescenti”. “Molto spesso”, dice il dottore, “la pornografia diventa uno stile di vita. Diventa un modo di affrontare le emozioni negative nella propria vita, fornisce euforia. E’ uno sballo, di qualche genere”.
QUESTIONE CHIMICA - Secondo gli studi anche bambini molto piccoli si interfacciano in questo modo al sesso: “Alcuni studi mostrano che 7 ragazzi su 10 vengono accidentalmente esposti alla pornografia online. I ragazzi più probabilmente si avvicinano ad essa, ma anche sempre più ragazze”, come dimostra la testimonianza di Breanne che afferma di aver sentito “quella cosa che rimaneva in me e mi impediva di avere rapporti sereni con gli altri”. Così il porno diventa come tante altre dipendenze: “E’ una questione chimica: vedere il porno è come spingere un pulsante nel cervello che rilascia reagenti che inducono il piacere. Ma ecco il punto. Più reagenti vengono rilasciati, più ne volete”. Una droga insomma.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)