Il premier: sull'alcol Milano un modello per tutta l'Italia
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Berlusconi torna a Villa Certosa: «Ottima scelta proibirlo agli under 16, imitate la Moratti»
ROMA - «Se venderò davvero questa villa? Mah, non lo so, devo pensarci... Vedremo. Quel che è certo - ride -, è che stamattina ho fatto il direttore dei lavori, perché qui ci sono molte cose da mettere a posto». Alla fine ha vinto la nostalgia. Di quei panorami, dell'abbacinante trasparenza del mare che incornicia La Certosa, la sua residenza più amata, anche se gli ha dato negli ultimi tempi più dolori che gioie. Ma si sa che la passione, se vera, non si spegne così. E Silvio Berlusconi, ieri, alla Certosa è tornato. A sorpresa, dopo mesi di assenza tranne una fugace visita qualche settimana fa, dopo aver detto agli amici più cari che no, davvero, non gli andava più di passare il suo tempo libero in quel luogo incantato ma «violato» dagli scatti non autorizzati che hanno fatto il giro del mondo. Invece ci è tornato, nonostante il maestrale che sferza la Sardegna. Nonostante le polemiche che il luogo ha suscitato nell'opinione pubblica. E nonostante, soprattutto, un sempre più intenso dolore al collo e alla spalla che lo ha obbligato a partire da Roma con un collare che lo tiene bloccato. Un dolore che gli guasta da mesi l'umore, eredità di una manipolazione errata del medico del Milan, Jean Pierre Messermann, che finora è stata affrontata a suon di massicce dosi di cortisone ma che, secondo alcuni, potrebbe essere alla fine risolta solo con una operazione. Si vedrà.
Come si vedrà nelle prossime settimane se quella del Cavaliere a Porto Rotondo è una toccata e fuga occasionale o un ritorno alle abitudini di un tempo, quando vacanza era sinonimo di Sardegna. Lui, dal suo studio affacciato sull'immenso parco, si fa raggiungere al telefono dal Corriere, e non ha problemi a parlare di tanti argomenti: dall'ordinanza del sindaco di Milano sul divieto di vendita e consumo di alcol ai minori di 16 anni («Idea eccellente, spero venga ripresa da tutte le amministrazioni») alla ricostruzione in Abruzzo, dai rapporti familiari più difficili (Veronica) a quelli che gli rallegrano la vita (la nascita del nipotino Edoardo), dalle riforme economiche alla soddisfazione per i risultati del G8. Ci sono tante questioni aperte. E Berlusconi si dichiara «pronto ad affrontarle tutte». Nell'isola, per dire, spiega che vuole risolvere il caso Eni di Porto Torres (l'azienda intende chiudere per due mesi causa crisi, e i lavoratori sono sul piede di guerra). Ma è comunque sempre L'Aquila in cima ai suoi pensieri. Il sindaco della città minaccia le dimissioni? Berlusconi non si scompone: «Sull'Abruzzo siamo assolutamente tranquilli. Stiamo preparando alloggi per 19 mila persone, due blocchi di villette a schiera, sarà una urbanizzazione con campi gioco, con il verde, vedrete, la gente si troverà bene e non si muoverà più da lì. Proprio oggi ho firmato l'autorizzazione all'acquisto di 4 lotti di mobili per 4.000 alloggi, e tutto sarà pronto per fine ottobre, massimo metà novembre. Quando prendo un impegno, lo rispetto». Impegno è anche il vertice per la fase due del governo da tenersi proprio all'Aquila all'inizio di agosto: «E lo confermo: voglio che tutti i ministri siano sul posto per rendersi conto di persona di come stanno le cose», oltre a portare avanti le proposte per il Paese, dal federalismo fiscale al disegno di legge anticrisi. Con un occhio sempre a quello che si muove sulla scena internazionale. Quella scena che Berlusconi è convinto di occupare nella maniera migliore possibile: «Mi fa veramente piacere constatare quanto successo abbia avuto il G8, la scia di commenti positivi non si interrompe, avete letto quello che scrive l'Economist, no? E poi le telefonate che ricevo di complimenti per come tutto è stato organizzato al meglio, per i risultati ottenuti... Voi giornalisti non lo avete scritto, ma tutte le decisioni, tutte, sono state prese all'unanimità, e sono assolutamente convinto che i dossier andranno avanti. Altro che polemiche sui regali ai leader, che lo ribadisco, non sono stati pagati dallo Stato ma messi a disposizione dalle aziende. Quelli che arrivano sono davvero riconoscimenti importanti per il ruolo dell'Italia, che non nasce oggi: lo voglio ricordare, sono stato io a consigliare a Bush di intervenire per salvare le banche dopo il fallimento della Lehman Brothers...». Qualche volta, capita anche che le idee vengano ad altri, però, come nel caso dell'ordinanza del sindaco di Milano sul divieto di consumo di alcol per i minori di 16 anni: «Ottima iniziativa quella della Moratti, che potrebbe essere estesa a tutta Italia. Io sono estremamente preoccupato per l'uso sconsiderato che i giovani fanno dell'alcol, e infatti da tempo avevo in mente di agire per mettere rimedio a una grave emergenza. Per questo, ben vengano altre ordinanze da parte di sindaci di tutta Italia, avranno tutto il mio appoggio». Anzi, non si esclude che, come avvenne con il decreto antifumo dell'allora ministro Sirchia, anche stavolta il governo possa agire per legge ed estendere il divieto a tutto il territorio nazionale. Insomma, il premier sembra stia recuperando quella sicurezza che le vicende degli ultimi due mesi e mezzo avevano fatto vacillare. E il ritorno a Villa Certosa ha un che di simbolico, come se la calma fosse a un passo, dopo la tempesta. Se questo avverrà davvero, magari anche tra le mura di casa, è però tutto da vedere. Proprio oggi è il compleanno di sua moglie, e quando gli si ricorda come per i 50 anni di Veronica, nel 2006, non esitò a organizzare una festa a Marrakech e a travestirsi da danzatore berbero per stupirla, Berlusconi preferisce glissare: «Farle una sorpresa come allora? Non lo so, vedremo...». Piuttosto, meglio parlare della felicità che gli dà la nascita del nipotino Edoardo, secondogenito di quella Barbara che «è davvero una ragazza eccezionale: è così giovane e così serena, ha portato avanti la sua gravidanza come se fosse la cosa più normale del mondo. E mi ha regalato un altro nipotino meraviglioso. Queste sono gioie indescrivibili, davvero».
Paola Di Caro