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Il rapporto dei giovani con il fumo: i risultati di un'indagine

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Giovani in salute: il rapporto con il fumo
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano e la Fondazione Veronesi (in collaborazione con AstraRicerche) hanno presentato

un'indagine sui giovani milanesi e il fumo nell'ambito del progetto Giovani in Salute.
Alla ricerca hanno partecipato 4.372 ragazzi tra i 14 e i 19 anni di età di 23 Istituti superiori milanesi. A tutti è stato somministrato un

questionario, compilato su supporto cartaceo, completamente anonimo per garantire la sincerità e la massima libertà di espressione dei

ragazzi. La ricerca nasce con lo scopo di indagare il rapporto personale con il fumo, le motivazioni che spingono a fumare, quelle che

potrebbero spingere a smettere o a non incominciare affatto partendo dal background familiare, socio-economico e culturale dei ragazzi.
Ansiosi, preoccupati e disorientati circa il proprio futuro: così si definiscono oggi i giovani milanesi tra i 14 e i 19 anni, età in cui l'

abitudine al fumo è sempre più diffusa e in continuo aumento. Un identikit degli studenti delle scuole superiori che, per la prima volta, non

credono più in un futuro migliore di quello dei loro genitori, con conseguenze negative anche sull'abitudine al fumo e all'alcool. Uno su 3

si definisce ansioso (34.4%), 2 su 5 dichiarano di essere preoccupati, disorientati circa il proprio futuro (39%) e affermano che la società

in cui vivono favorisce le disuguaglianze sociali e economiche (41.4%). 7 su 10, infatti, considerano i propri coetanei interessati solo al

tempo libero e al divertimento (70.7%), abituati a bere alcolici (70.2%) e interessati ad apparire e agli aspetti esteriori della vita

(65.2%); mentre la metà del campione li considera svogliati (53.4%), consumisti (52.6%) e profondamente incerti circa il proprio futuro

(52.1%).
Sono 1,3 milioni gli italiani che accendono la prima sigaretta tra i 15 e i 24 anni e l'85% inizia a fumare prima del diciottesimo anno

d'età. Milano supera notevolmente la media nazionale: il 21.75 degli intervistati si dichiara fumatore regolare e il 12.5% è fumatore

saltuario; inoltre, ben 2 su 3 degli intervistati affermano che è prevalente tra i coetanei l'abitudine al fumo (64.4%).
D'altra parte quasi il 50% dichiara di avere uno (32.8%) o entrambi (14.8%) i genitori che fumano. Molto stretto si conferma il rapporto tra

i genitori e il fumo: solo il 15.3% dei ragazzi che hanno i genitori che non fumano è fumatore regolare contro il 35.8% di coloro che hanno

entrambi i genitori che fumano.
Sono quasi otto le sigarette fumate in media, ogni giorno: con gli amici, soprattutto al termine delle lezioni (77.2%), ma anche da soli

(52.2%). Il fattore conviviale si conferma il principale motivo che spinge i giovani a iniziare a fumare (68.4%), insieme allo stress

(59.9%), al nervosismo e alla rabbia (57.3%).
Il 50% degli intervistati vorrebbe smettere e riconosce di essere in una condizione di dipendenza, benché spesso fumare non sia considerato un piacere, ma un modo per rilassarsi e ridurre lo stress.
Le ragioni per smettere o non iniziare a fumare riguardano i seri problemi alla salute causati dal fumo (72.6%), la riduzione di prestazioni

fisiche e sportive (51.9%), l'ingiallimento dei denti e i danni alla pelle (42.7%).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)