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Il ruolo dei fattori emotivi nel gioco d'azzardo patologico

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Il ruolo dei fattori emotivi nel gioco d'azzardo patologico

Fonte: Italian Journal on Addiction


Titolo originale e autori: Canale N, Verzeletti C, Cavallari G, Santinello M, Diffusione, conseguenze e ruolo dei fattori emotivi in relazione al gioco d'azzardo problematico in un campione di giovani adulti, IJA 2012, 2(3-4):61-67.-


Il DIpartimento Politiche Antidroga ha appena pubblicato un numero monografico dedicato al fenomeno del gioco d'azzardo patologico nel nostro paese, sull'Italian Journal on Addiction. Una ricca panoramica sulle cause neuro cognitive e comportamentali del gioco patologico, che propone numerose ricerche svolte nell'ambito, tra cui quella presentata qui di seguito.
In Italia, secondo un'indagine Eurispes, il gioco d'azzardo non problematico coinvolge fino al 70%-80% della popolazione adulta, mentre l'11% degli studenti italiani (15-19 anni) ha un profilo di rischio da moderato-grave per il gioco patologico (Espad). Un'indagine condotta presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell'Università di Padova, si è proposta di quantificare la diffusione del fenomeno del gioco d'azzardo patologico in una popolazione di studenti universitari (313), esaminando il ruolo dei fattori emotivi sul gioco, in particolare le emozioni provate e le strategie per gestirle. Gli atteggiamenti e le abitudini associati al gioco d'azzardo sono stati indagati attraverso la somministrazione di un questionario anonimo self-report. Il questionario ha valutato la frequenza e gravità del gioco, le emozioni provate e il ricorso a due differenti strategie di regolazione emotiva, la rivalutazione cognitiva e la soppressione espressiva.
Dall'analisi dei dati emerge che la frequenza di gioco e il gioco patologico hanno prevalenze maggiori tra i maschi; complessivamente l'11,1% dei soggetti risulta a rischio, mentre il 5,5% è un giocatore problematico. Nello specifico, è a rischio il 17,9% dei maschi e il 5,4% delle femmine e risultano giocatori problematici il 10% dei maschi rispetto all'1,8% delle femmine. Il gioco d'azzardo ha, inoltre, un impatto sulla qualità della vita non solo individuale ma anche nella famiglia e tra gli amici. Infatti, il 55% degli studenti dichiara di aver sottratto del tempo al lavoro o allo studio, il 47% di avere discussioni con famigliari e amici a causa del gioco, il 45% di sentirsi in colpa rispetto alle conseguenze del gioco e infine il 41,2% dei soggetti ha risposto di avere discussioni con la famiglia o problemi con lo studio-lavoro. Inoltre, risulta significativamente associata al gioco problematico e a rischio l'emozione di orgoglio, che potrebbe spingere il giocatore a sovrastimare gli esiti positivi di un evento e ad adottare un comportamento più rischioso.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)