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News di Alcologia

Il ruolo della famiglia nel favorire abitudini alcoliche: i dati di una ricerca nel padovano

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INDAGINE SU 1.378 GIOVANI PADOVANI
Il battesimo dell'alcol per "colpa" dei genitori
Claudio Gramaglia, l'esperto: «Bisogna sensibilizzare le famiglie per arginare il fenomeno con la prevenzione»
La famiglia è cattiva maestra. È tra le mura domestiche che avviene il "battesimo dell'alcol" ed è sempre sotto lo stesso tetto dove vivono

mamma e papà che i teen-agers alzano allegramente il gomito. Boccali di birra e bicchieri di vino i preferiti nel consumo "domiciliare".

Sorprende il risultato dell'indagine elaborata da Martini Associati che ha coinvolto, tramite la somministrazione di questionari, 1.378

ragazzi padovani di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, frequentanti le scuole medie e superiori della città e della periferia. Il progetto,

denominato "Euforie creative", ha visto come capofila l'associazione Abracalam con la collaborazione di Eurocare Italia, Cosep, Arci Padova,

il contributo della Fondazione Cariparo e il patrocinio del Comune. Dall'analisi è emerso che al 65% del campione, pari a 896 adolescenti,

capita di consumare alcol: si comincia ad assaggiarlo intorno ai 12-14 anni per 580 ragazzi, prima dei 12 per 249. Abitudine che diventa ben

presto consolidata. Ma quali sono i luoghi del consumo? Sembra strano, ma i diretti interessati confessano che avviene in casa: qui 489

bevono vino e 399 birra. Nei pub invece vanno per la maggiore cocktail (per 296), birra (192) mentre la discoteca è il regno di cocktail

(339) e softdrink (144). A casa di amici si beve prevalentemente birra, al bar il "re" è lo spritz. Dei ragazzi padovani intervistati, il 23%

dichiara di essersi ubriacato una o più volte e l'età media della prima "sbronza" è attorno ai 14 anni. E ancora, negli ultimi 6 mesi

confidano di essere finiti alticci: 188 almeno una volta, 65 una volta al mese e 26 una o più volte a settimana. Per quanto riguarda l'uso di

sostanze stupefacenti, le più consumate sono hashish e marijuana. Solo in 135 hanno ammesso di aver fatto uso di sostanze illegali: l'età

media della prima esperienza, anche in questo ambito, è attorno ai 14 anni. Ma "Euforie creative" ha pensato anche a lanciare un salvagente, creativo appunto. «Il progetto - ricorda Claudio Gramaglia, presidente di Martini Associati - ha visto in calendario una serie di incontri di teatro sociale e informativo nelle scuole e nei quartieri della città, con l'obiettivo di responsabilizzare i ragazzi sui temi dell'alcol e delle dipendenze, sensibilizzare le famiglie e la cittadinanza per agire di prevenzione. Laddove invece sussistano casi di dipendenza, l'intervento mira a sostenerne l'uscita o a ridurne le ricadute, grazie a un percorso di inclusione sociale».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)