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Il sindaco di Belluno: "Sull'alcol non serve vietare, bisogna trasmettere valori"

Il sindaco di Belluno: "Sull'alcol non serve vietare, bisogna trasmettere valori"

«Non abbiamo altra strada se non quella dell'educazione. Proibire soltanto non basta»: questo il pensiero del sindaco di

Belluno, Antonio Prade in fatto di alcol all'avvio del trentesimo ciclo di corsi sull'educazione stradale della Polizia

Municipale ieri. Per la prima volta quest'anno i vigili tratteranno in classe anche un capitolo dedicato ad "Alcol e guida".

Si tratta di un progetto che va ad aggiungersi a "Drugs on Street", per i controlli notturni dei veicoli in circolazione e

"Strada Facendo" con il coinvolgimento di ragazzi nelle feste e degli esercenti pubblici. Ma il sindaco sprona le famiglie a

fare la loro parte: «Dobbiamo riflettere - dice - su cosa porta ragazzi di 15 o 16 anni ad assumere alcool fino ad arrivare

al coma etilico. C'è una profonda crisi educativa che coinvolge prima di tutto la figura dei genitori, molti assenti o

complici di fatto, l'altra sera a Villa Montalban». Quali valori vogliamo trasmettere alle nuove generazioni? E' questa,

secondo Prade, la vera domanda che la politica e tutti gli educatori che lavorano nelle scuole, nelle parrocchie,

nell'associazionismo, nello sport dovrebbero porsi. La Polizia, intanto, annuncia una buona notizia: venerdì, in occasione

della manifestazione studentesca, ha eseguito verifiche nei locali ove sono presenti video poker, per accertare l'eventuale

consumo di alcolici e/o l'utilizzo di giochi vietati ai minori di 16 anni e i numerosi controlli hanno dato esito negativo.
L'azione ha comunque individuato l'abitudine per i giovani di acquistare bevande nei supermercati e consumandole poi in

luoghi appartati del centro; al problema si sta interessando anche la Prefettura che sta lavorando per trovare una soluzione.