Il vino perde i "gradi": nuove tendenze nel mercato enologico
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L'esigenza di ridurre il tenore alcolico: per l'etilometro e per i mercati
Ancona. Per il vino non è solo questione di "moda". Esigenze commerciali, marketing, voglia di cambiare: negli ultimi dieci
anni c'è stato il boom dei vini super barricati, poi l'exploit del novello, poi i grandi bianchi invecchiati, e ancora l'
impennata delle bollicine e il rilancio dei rosati. Il presente e il futuro invece parlano di vini che cercano di abbassare
la gradazione alcolica: non solo per sfuggire all'inflessibile etilometro ma anche per allargare sempre di più la fascia dei
consumatori, in particolare giovani e donne.
E' partito proprio dalle Marche il primo confronto in Italia su un tema di grande attualità, che non manca di riservare
importanti implicazioni su più fronti. Il futuro del settore vitivinicolo passa anche per i vini a bassa gradazione alcolica?
Quali le ragioni alla base della "riduzione alcolica"? Quali sono i reali vantaggi previsti sui mercati internazionali,
soprattutto alla luce dell'incerto scenario che caratterizza questo delicato momento storico per il nettare di Bacco? Diverse
le domande allo studio degli esperti confluiti a Castelfidardo, su iniziativa di Imt (Istituto marchigiano di tutela vini)
per una giornata di approfondimento che ha registrato la partecipazione di un foltissimo e qualificato pubblico, giunto da
ogni parte d'Italia.
Gianfranco Garofoli, presidente Imt, ha avviato i lavori, registrando poi gli interventi di Paolo Petrini e Giancarlo
Sagramola, vicepresidenti rispettivamente della Regione Marche e della Provincia di Ancona, che hanno ribadito l'importanza
di iniziative che hanno lo scopo di individuare percorsi innovativi per uscire dalla difficile fase congiunturale che investe
il settore. Significativo l'intervento di Alberto Mazzoni, nella sua duplice veste di direttore di Imt e di vicepresidente
nazionale di Assoenologi, che ha inquadrato la problematica sottolineando la riflessione che s'impone alla luce di
situazioni, quali l'aumento della gradazione alcolica dovuta ai mutamenti climatici in atto, nonché l'attuale normativa della
circolazione stradale che obbliga a mantenere sotto controllo l'assunzione di bevande alcoliche.
Aldilà di valutazioni preconcette, la riduzione del grado alcolico è una realtà già prevista dalla normativa vigente e,
pertanto, è indispensabile approfondirne la ricerca, in quanto a livello internazionale diverse realtà stanno sviluppando
queste nuove tecniche che già registrano significativi riscontri sui mercati. D'altro canto, basandosi su tecniche puramente
fisiche e non chimiche paragonabili al semplice filtraggio, la dealcolazione consente di mantenere invariato il profilo del
vino senza intaccarne caratteristiche e struttura.
"La riduzione alcolica - ha affermato Mazzoni - è una realtà che va presa in seria considerazione, in quanto è orientata
nella direzione di esaudire la richiesta dei mercati nazionali ed esteri". Al termine la degustazione aperta di vini a
ridotto tenore alcolico provenienti dalla sperimentazione in atto nelle Marche, confrontati con quelli di altri Paesi che si
sono già spinti in questa direzione. Estremamente soddisfacenti i risultati del test, che hanno confermato la possibilità di
una riduzione alcolica "misurata" (1,5-2 gradi), che consente di mantenere effettivamente intatte le caratteristiche più
qualificanti del vino.
andrea fraboni