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Il virus dell'azzardo: un'epidemia che minaccia due milioni di italiani

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Il virus dell'azzardo: un'epidemia che minaccia due milioni di italiani

Italia, Paese di santi, poeti, navigatori e... giocatori. Nel 2011 è diventato il primo Stato in Europa e terzo nel mondo per volume di

denaro speso nel gioco d'azzardo legale (a cui va aggiunto quello in nero) con 76,1 miliardi di euro. È il doppio di quanto spendiamo per la

salute e otto volte quanto investiamo in istruzione. Un "successo" frutto di martellanti campagne pubblicitarie e di un'offerta variegata,

presente ormai in quasi ogni luogo pubblico. Lo Stato incassa dal gioco relativamente poco, il 12 per cento del fatturato, e per di più c'è

da chiedersi quanto dovremo spendere in danni sociali nei prossimi anni.
Secondo l'associazione Libera, infatti, il gioco è una fonte di guadagno e uno strumento di riciclaggio per le mafie, ma è anche un vero e

proprio "rovina famiglie". Lo ha quantificato una ricerca a campione condotta dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr, pubblicata sulla

rivista Springer Science: il 42 per cento degli italiani fra 15 e 64 anni, 17 milioni di persone, ha giocato d'azzardo almeno una volta nel

2011.
"È ormai una sorta di epidemia sociale che condiziona molte famiglie italiane" dice Sabrina Molinaro, coordinatrice della ricerca. Circa il 9

per cento dei giocatori, 500 mila persone, ha infatti già sviluppato una dipendenza dal gioco, che le porta a scommettere fino a rovinarsi,

mentre due milioni di persone sono a rischio di diventare gioco-dipendenti. A essere più esposti sono i maschi fra i 15 e i 24 anni. "Un

decimo di loro potrebbe sviluppare dipendenza da gioco d'azzardo, cioè cinque volte di più rispetto alle coetanee. Poi però, fra 25 e 64

anni, sono le donne a rischiare di più la dipendenza".
A determinare la maggiore vulnerabilità dei giovani maschi sembra sia la pubblicità, che, con spot pieni di belle ragazze pronte a premiare

il vincitore, li spinge a provare poker, slot machine e scommesse sportive. Ma le cose potrebbero cambiare, in peggio, in futuro, visto che

molti dei nuovi "consigli per l'azzardo" si rivolgono soprattutto alle donne, suggerendo loro bingo, tombola, gratta e vinci e superenalotto.

Il rischio è particolarmente alto per chi ha una scarsa istruzione e per chi soffre già di altre dipendenze: doppio, secondo la ricerca, per

chi usa tranquillanti, triplo per chi ha problemi con l'alcol.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)