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Imola: aperto un nuovo gruppo degli Alcolisti Anonimi

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Battesimo degli Alcolisti Anonimi
GLI ALCOLISTI Anonimi Italia stanno avviando un nuovo gruppo a Imola. La prima riunione è in programma stasera, dalle 20.30 alle 22.30, nella sede dell'associazione Anteas in via Poletti 2; l'iniziativa è stata resa possibile dalla stretta collaborazione degli Alcolisti con i reponsabili del Progetto Alcol della Regione, l'Ausl e il Dipartimento delle dipendenze patologiche. Per gli alcolisti anonini imolesi si tratta di una interessante novità, dal momento che fino a ieri chi aveva necessità di intrattenere dialoghi con altri sofferenti della medesima patologia doveva spostarsi fino a Faenza o a Idice, nel Bolognese.
«QUANTI siano gli alcolisti a Imola non lo sappiamo», spiega Luigi, del Comitato per l'esterno del Coordinamento regionale, che spiega subito quali sono i ‘punti fermi' nell'attività del gruppo. «La struttura idonea e migliore per svolgere questo tipo di attività è sulle 10-15 persone. Un incontro dura un paio di ore, così tutti hanno la possibilità di parlare e garantire uno scambio di opinione. Il tutto avviene sempre in modo molto ordinato». Chi si rivolge agli Alcolisti Anonimi? «In genere la maggioranza è composta da uomini - risponde Luigi - ma i gruppi sono misti e, soprattutto, il numero delle donne sta crescendo. Età? La forbice si è allargata moltissimo. Un tempo si andava per lo più dai 40 ai 65 anni, mentre ora si è scesi moltissimo: si va dai 25-30 agli 80 anni». Anche in tarda età? «Sì, perchè ora si va in pensione sui 60 anni, e ci si ritrova con altri venti anni almeno in cui si può soffrire molto di solitudine. Chi in precedenza era un bevitore sociale contrae questa malattia psicologica». Quando diviene valida la definizione di alcolista? «Il problema è strettamente legato a un problema, a un'insicurezza psicologica. Non dipende dalla quantità o dalla qualità del bere, ma dall'uso dell'alcol, che diventa compulsivo:

dopo il primo bicchiere non si è più in grado di fermarsi, nell'illusione di risolvere il problema. Ma non è così».
GLI ALCOLISTI Anonimi lavorano dunque in stretta collaborazione con l'Ausl ma anche le cliniche. «Se qualcuno ha bisogno di aiuto -

sottolinea Luigi - noi ci siamo sempre. Deve essere chiaro che in occasione degli incontri non facciamo pubblicità a nulla, semplicemente

facciamo ‘attrazione'. Diamo la speranza che da questa dipendenza si possa uscire bene, cambiando il proprio modo di vivere. L'alcol cessa di essere un ossessione e uno diventa libero di scegliere, libero di non bere più».
Altre info su www.alcolistianonimi-emiliaromagna.it, mail [email protected]
m.m.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)