In 30 anni centinaia di friulani liberati dalla schiavitù del bere
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UDINE - Silenziosamente, senza guardare alla carta d'identità e con l'imperativo di affrontare un giorno alla volta, gli alcolisti anonimi, A.A. la loro sigla, sono giunti a 30 anni di attività. Tre decenni in cui sono riusciti a liberare dalla schiavitù del bere centinaia di friulani e adesso si trovano ad affrontano una nuova sfida: il sempre maggiore numero di giovani e giovanissimi che entrano nel tunnel dell'alcol. Il tutto attraverso gli incontri di gruppo e senza alcuna terapia. «Quello che proponiamo - racconta Santino, uno dei coordinatori, oltre che fondatore dei primissimi gruppi friulani, nel 1979 - è dare una mano a chi desidera smettere di bere e si rende conto che da solo non ce la fa, portando semplicemente, nel corso degli incontri di gruppo che si tengono due volte la settimana, l'esperienza e la forza di volontà di chi attraverso quel calvario ci è già passato». L'associazione è formata da uomini e donne che hanno scoperto e ammesso di non essere più in grado di controllare l'assunzione di alcol, che condividono le proprie difficoltà e seguono un programma fatto di piccoli passi, piccoli precetti importati dagli Stati Uniti, dove Alcolisti Anonimi è nata nel 1935, e che in sostanza insegnano a controllarsi giorno dopo giorno. «L'obiettivo è: non berrò per le prossime 24 ore - continua Santino -, poi si rinnova. C'è tra noi chi non tocca un goccio di alcol da 25 anni e continua il percorso nei gruppi di auto aiuto; ogni mese facciamo poi un incontro appositamente per i familiari». Qual è la forza che spinge ad andare avanti, considerato che non viene seguita alcuna terapia medica? «Ognuno di noi crede in un qualcosa di superiore che può essere Dio, ma può essere anche semplicemente il gruppo, condividiamo la speranza di poter vivere una vita più serena e le storie personali che ci raccontiamo ci danno sostegno. Riusciamo a trasmetterci energia e voglia di cambiamento». Quello che dal di fuori risulta incomprensibile è come mai gli ex alcolisti anche a distanza di anni non bevano neppure un goccio di vino. «Non esistono gli ex alcolisti - corregge Santino -, la nostra malattia si può fermare, non guarire. Abbiamo l'alcol in agguato, dietro le spalle e ci riteniamo convinti di riuscire a controllare una modica assunzione di alcolici, questo ci riporta alla deriva. Perchè il primissimo bicchiere innesta la miccia». Vero che tra i vostri soci l'età si sta sempre di più abbassando? «Sì, abbiamo tanti nuovi aderenti sui 30 anni, in particolare della fascia a nord di Udine. L'alcol è purtroppo una piaga che si sta allargando. La nostra attività prevede anche momenti di sensibilizzazione nelle scuole. Speriamo di poter lasciare un impatto». Oggi alle 9.45 nella sala Paolino d'Aquileia di via Treppo gli Alcolisti anonimi racconteranno i loro "30 anni un giorno alla volta"; interverranno anche il vicesindaco Martines, il consigliere regionale Jacop e il senatore Saro.