In crescita gli alcoldipendenti in carico ai servizi
alcol alcoldipendenti giovani alcolismo
Sono 6.156 (4.683 maschi e 1.473 femmine) gli utenti in carico ai servizi piemontesi delle Dipendenze patologiche a causa dell'abuso di alcol. Dopo la stabilizzazione osservata tra il 1999 e il 2001, il numero è aumentato in media del 10% l'anno dal 2002 al 2006. Nel 2007 la percentuale è calata del 5%, mentre nel 2008 l'incremento è stato determinato dal numero di utenti già in carico, mentre i nuovi accessi sono rimasti stabili (1.749).
I dati sono stati resi noti in occasione del convegno "I nuovi orizzonti dell'alcologia: prevenzione, innovazione, politiche organizzative", svoltosi a Torino su iniziativa della Regione Piemonte, dalla Società italiana di alcologia e dall'Asl TO2.
Tra gli utenti in carico, la percentuale maggiore (32,7%) appartiene alla fascia d'età compresa tra i 40 e i 49 anni, seguita da quelle tra i 30 e i 39 (21,2%), tra i 50 e i 59 (24,7%), tra gli ultrasessantenni (16,1%), tra i 20 e i 29 (5%) e tra i giovani sotto i 20 anni, che rappresentano lo 0,2% del totale.
Nel suo intervento, l'assessore regionale alla Tutela della salute e Sanità ha affermato che la rete dei servizi offerti ai soggetti alcoldipendenti è il frutto della buona collaborazione tra il pubblico e il privato sociale, capaci di intercettare le situazioni di disagio e difficoltà e di accompagnare gli utenti lungo tutto il percorso di riabilitazione, sia clinica sia psicologica. E' importante, però, intensificare le attività di prevenzione e sostegno nei confronti dei giovani e dei giovanissimi, tra i quali il consumo di alcol è in crescita, in particolar modo nelle aree urbane.
Il sistema di sorveglianza Passi, attivo in tutte le Asl, ha rilevato che in Piemonte, infatti, oltre due terzi della popolazione tra i 18 e i 24 anni consuma bevande alcoliche. La percentuale più alta si riscontra tra i maschi e in assenza di difficoltà economiche; il titolo di studio non costituisce una discriminante. Il 45% dei giovani è considerato "a rischio", perché il consumo di alcol avviene fuori pasto (38%), saltuariamente con l'assunzione di 6 o più bevande alcoliche (12%) o supera le 3 unità al giorno (5%). Questa percentuale è più bassa (14%) tra i soggetti di età compresa tra i 25 e i 69 anni. L'impatto sulla salute dell'abuso di alcol è stimabile attraverso il numero di morti direttamente correlati: in Piemonte sono state 1.484 annue nel triennio 2000-2002, pari al 3% della mortalità (era il 5% nel triennio 1982-84), con una distribuzione geografica che colpisce soprattutto i residenti nelle zone montane.
Sul fronte dell'organizzazione dei servizi, nel 2007 la Regione ha avviato un piano di formazione e ricerca per lo sviluppo del settore alcologico con l'obiettivo di analizzare le diverse realtà territoriali esistenti, valutare quelle più interessanti e, tenendo conto degli obblighi normativi, proporre modelli di assistenza e cura condivisibili. E' fondamentale, infatti, che i servizi presenti sul territorio siano omogenei e garantiscano equità d'accesso a tutti i cittadini. Il lavoro del gruppo regionale è proprio quello di uniformare le attività e offrire percorsi di assistenza e cura condivisi ed efficaci.