In Inghilterra la birra costa meno dell'acqua minerale
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di Roberto Fabbri
Gli attivisti anti-alcool protestano contro i dirigenti dei supermercati: con queste politiche dei prezzi sono responsabili della morte di migliaia di persone ogni anno
I supermercati inglesi sono sotto accusa: vendendo bevande alcoliche ad un prezzo persino più basso dell'acqua minerale ne incoraggerebbero un consumo smodato e in definitiva favorirebbero la diffusione dell'alcolismo. Il «Sunday Times» nota che Tesco, Asda, Morrisons e Sainsbury's - alcune delle più importanti catene di supermercati - sono tra quelli che vendono birra a poco più di 50 pence al litro, mentre il normale prezzo di un'acqua minerale di marca è di almeno 85 pence. Gli attivisti anti-alcolismo sostengono che i rivenditori sono «irresponsabili», utilizzando alcolici a basso prezzo per adescare i clienti e ignorando le avvertenze provenienti dal mondo sanitario secondo cui vendere alcool a quattro soldi spinge la gente a bere di più.
Tempo fa, Sir Liam Donaldson, massimo responsabile sanitario per l'Inghilterra e il Galles, aveva fatto un appello per l'imposizione di una soglia-base minima per il prezzo dell'alcool, sostenendo che aggiungere un minimo di 50 pence per unità - portando a sei sterline il costo medio di una confezione di sei birre - avrebbe salvato 3.400 vite l'anno e tagliato di centomila unità il numero dei ricoveri ospedalieri. L'industria degli alcolici e il premier Gordon Brown, però, hanno respinto la proposta.