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In Italia cambiano i consumi di alcol, non sempre in meglio

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In Italia cambiano i consumi di alcool e non sempre in meglio


Mentre tendono a diminuire i consumatori di alcool “a rischio” secondo criteri proposti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nella popolazione adulta, peggiorano le abitudini riguardanti assunzione di bevande alcoliche da parte dei giovani: dal 2001 al 2011 la percentuale di soggetti fra i 18 e i 24 anni che consuma bevande alcoliche fuori pasto è passata del 36 al 42%.


Secondo i criteri proposti dall’ISS, a loro volta basati sulle raccomandazioni dell’INRAN (dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), sono da considerarsi a rischio (intendendosi di sviluppo di patologie dovute al consumo di alcool) i soggetti maschi che consumano più di 40 grammi di alcool al giorno e le femmine che superano la soglia dei 20 grammi al giorno. Per giovani e anziani, la soglia di consumo a rischio è ancora più bassa: 10 grammi al giorno. Quanto agli adolescenti, qualsiasi livello di assunzione di bevande alcoliche, anche minimo, è considerato a rischio.  In base alle statistiche disponibili, nella popolazione adulta maschile la condizione di consumatore a rischio riguarda una percentuale di soggetti fra il 25 e il 23%, in lieve diminuzione negli anni più recenti. Nelle donne la frequenza di questo profilo di consumatore è sensibilmente più bassa, intorno al 7%, ma stabile negli ultimi anni.


Ad essere veramente allarmanti sono i dati sui giovani. Le percentuali di consumatori a rischio nella fascia di età al di sotto dei 16 anni, nel 2011 ha raggiunto valori  del 14% nel sesso maschile e del 9,7% in quello femminile. Quest’ultimo dato, in particolare, è più alto di quello che riguarda la popolazione generale di sesso femminile. Solo nelle donne dai 65 anni di età in su si rilevano percentuali più alte di consumi a rischio.


Oltre all’aumento dei consumatori di alcool fuori pasto che si è registrata nella fascia di età fra i 18 e i 24 anni, già citato in apertura, nel decennio 2001-2011 si è rilevato un incremento senza precedenti dei consumi fuori pasto anche negli adolescenti (14-17 anni): dal 16 al 19%. Estendendo a 16 anni il periodo di osservazione si evidenzia quasi un raddoppio dei consumi in questa fascia di età: dal 6 al 15% nelle femmine e dal 13 al 23% nei maschi.


Pensando alle gravi conseguenze per la salute che può avere il consumo di alcool negli adolescenti e nei govani, lo scenario definito da questi dati è molto allarmante. Istituzioni, mezzi di comunicazione, educatori e operatori sanitari dovrebbero chiedersi se veramente si stanno facendo le scelte giuste per limitare questo fenomeno. Altrettanto dovrebbero fare tutti coloro che, più o meno consapevolmente, influenzano i comportamenti degli individui appartenenti a quelle classi di età, per impegnarsi a prevenire consumi e abitudini che possono gravemente nuocere alla loro salute.


Tommaso Sacco


Fonte: Ministero della Salute. Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.3.2001 n. 125 “legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati”. Roma, 14/12/2012.


http://www.fondazioneserono.org/alcolismo/ultime-notizie-alcolismo/in-italia-cambiano-i-consumi-di-alcool-e-non-sempre-in-meglio/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)