Inail: alcol e droga i maggiori responsabili degli infortuni sul lavoro
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ALCOOL E DROGA I MAGGIORI RESPONSABILI DEGLI INFORTUNI
Due fattori che mettono a rischio l`incolumità dei lavoratori sono, primi fra tutti, alcool e droga, in particolare nel settore edilizio e
dei trasporti (due fra i settori più a rischio di incidenti), dove un semplice calo d`attenzione può rivelarsi fatale. Gli ultimi dati Inail
evidenziano come gli incidenti sui luoghi di lavoro siano in diminuzione rispetto allo scorso anno, ma nona sufficienza. Le fonti infatti
evidenziano che il fenomeno dell`uso di sostanze psicoattive nei luoghi di lavoro risulta essere un problema spesso sottovalutato e
sottostimato: una percentuale compresa tra il 4 e il 20% di tutti gli incidenti che capitano sui luoghi di lavoro (940.000 ogni anno secondo
le denunce presentate all`Inail) risulta alcol correlata. Ciò significa che dei 940.000 infortuni segnalati, 37.000188.000 trovano la loro
causa nell` uso e abuso di alcol. II 51 % del totale degli infortuni avviene con modalità, mentre 111% è rappresentato da incìden- ti
stradali. Da un`indagine dell`associazione nazionale dei medici del Lavoro emerge che su 16.358 lavoratori visitati l`1,3% è risultato
positivo al test sulla droga, e il 63,7% fa uso di cannabìs. Per cercare di ridurre questi dati drammatici e il loro impatto sulla società e
sull`economia aziendale, i test alcolimetrici e i test tossícologici sono ornai necessari e obbligatori: la norma che vieta espressamente
l`assunzione di alcol in professioni a rischio esiste dal 2001, ma è stata via via aggiornata e il divieto è stato esteso agli stupefacenti,
con la facoltà del medico competente di stabilire sulla base di controlli a sorpresa l`idoneità o meno dei lavoratore a svolgere le proprie
tnansioni. Al fine di prevenire malattie legate alla professione svolta ed incidenti sul luogo di lavoro, la figura del medico competente
svolge un ruolo di primaria importanza nella gestione delle problematiche di salute e sicurezza nelle aziende. La regressione degli infortuni
in ambito lavora- tivo si deve alla capillarità delle campagne di sensibilizzazione intraprese da aziende come SA.PR.A. Sanità che stanno
interessando il mondo del lavoro, e alle normative che regolano il tenia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: la tredicesima
edizione di Ambiente Lavoro, Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ha visto un`affluenza sopra ogni aspettativa,
dimostrazione del fatto che le aziende in Italia seguono con minuziosità le nuove normative ed i nuovi strumenti per assicurare il miglior
tenore qualitativo del lavoro. Grandì i nomi delle aziende che hanno inviato i loro responsabili alla sicurezza, migliaia di Rspp, quasi
14.000 presenze con 8.000 partecipanti ai convegni e seminari organizzati. Fiore all`occhiello della manifestazione si è rivelata l`unità
mobile per la medicina del lavoro di SA.PR.A. Sanità, azienda tra le maggiori in Italia e sempre in crescita nell`ambito della sorveglianza
sanitaria, che sta investendo risorse importanti nello sviluppo dì questo settore. LUnìtà Mobile è un ambulatorio viaggiante a tutti gli
effetti, costituito da due locali interni muniti dì lettino al fine di eseguire visite, prelievi ematici ed accertamenti diagnostici. II
mezzo è equipaggiato inoltre di una cabina silente insonorizzata per lo svolgimento di esami audiometrici, e di un servizio igienico adibito
a prelievi di campioni urinari e i doverosi accertamenti tossícologici prescritti dalle normative vigenti in materia. Grazie a questo nuovo
strumento, il Centro Sanitario Polispecialìstico SA.PR.A. mette a disposizione delle aziende un servizio completo di Sorveglianza Sanitaria
in tutta Italia. "A seguito del successo della manifestazione`; dichiara il dott. Gabriele Tenti amministratore delegato della Società,
"stiamo già pensando di aumentare la flotta con nuove unità mobili: è fondamentale disporre dei mezzi più tecnologicamente avanzati
accompagnati da personale specializzato e competente per soddisfare al meglio la grande richiesta di questo mercato"
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)