INAIL: sul lavoro alcol fa rima con infortunio
Sul lavoro alcool fa rima con infortunio
Secondo l’analisi dei dati Inail di Franco D’Amico, consulente di Anmil, «si può stimare che, circa 110.000 infortuni sul lavoro abbiano avuto cause alcol-correlate e che dei circa 1.000 infortuni mortali denunciati, un numero compreso tra 150 e 200 morti sul lavoro possa attribuirsi all’abuso di alcol»
Secondo i più recenti dati diffusi dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale per la Salute) nel “Rapporto tra alcol e salute” l’alcol è considerato a livello mondiale “la terza causa di mortalità prematura, dopo l’ipertensione e il consumo di tabacco e la principale causa di cirrosi epatica nonché di 60 patologie, incluso il cancro”.
Mentre in Italia il consumo di alcol provoca “30-35.000 decessi l’anno ed è la prima causa di morte tra i giovani per incidenti stradali”.
Alcune “Stime di mortalità per incidenti alcol-correlate” elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.) indicano che negli incidenti stradali “l’alcol è causa o concausa del 26,2 % della mortalità maschile e dell’11,4 % di quella femminile”; provoca ogni anno “oltre 100.000 ricoveri attribuibili all’alcol e circa 60.000 alcol-dipendenti.
L’alcol può rendere pericolosa qualunque attività ricreativa o lavorativa, poiché, già a piccole dosi, induce sensazione di stanchezza, rallenta i tempi di reazione, riduce la concentrazione, l’attenzione e la capacità di giudizio. L’alcol inoltre può alterare la percezione del pericolo quindi maggior “confidenza con il rischio con sopravvalutazione delle proprie capacità”
In particolare, per quanto riguarda gli ambienti di lavoro i problemi alcol–correlati provocano:
- un aumento di assenze dal lavoro superiore di 3-4 volte la media;
- il 40% dei cambiamenti del posto di lavoro, con aumentata possibilità di licenziamento;
- riduzione progressiva della capacità lavorativa (dopo 7 anni di abuso/dipendenza c’è una perdita del 15%, dopo 11 anni perdita del 50%, dopo 14 anni perdita del 75%);
- costi sociali ed economici rilevanti compresi tra il 2% e il 5% del PIL di ogni Paese
- aumento del rischio di infortuni sul lavoro.
Gli infortuni sul lavoro, in particolare, risultano più frequenti nelle ore immediatamente successive al consumo di alcolici nelle prime ore del mattino (assunzione prima di recarsi al lavoro) e successivamente alla pausa per il pranzo (assunzione durante i pasti).
In merito al rapporto tra alcol ed alcuni settori o modalità lavorative più a rischio si riscontra:
- aumentato rischio di mortalità alcol-correlata nei lavori manuali pesanti;
- eccesso di abuso di bevande alcoliche e dipendenza da alcol in particolare nei settori delle Costruzioni e dei Trasporti.
Sul piano statistico-quantitativova detto che, purtroppo,non esistono dati ufficiali su questa particolare tipologia di infortuni
La pur ricchissima Banca dati statistica dell’INAIL, infatti, non contiene dati su infortuni le cui cause sono riconducibili all’abuso di alcool da parte del lavoratore. Tutti i dati statistici che riguardano le varie caratteristiche relative all’evento o al lavoratore infortunato (sesso, età, settore di attività, luogo, anno, mese, giorno, ora ecc.) vengono rilevati dal modulo di denuncia o dalla documentazione relativa alla definizione amministrativa dell’infortunio. Tra le pur innumerevoli informazioni elencate in questi documenti, non è presente il dato relativo all’abitudine all’alcool da parte dello stesso infortunato, che non viene rilevato in quanto rientra nel novero dei “dati sensibili”. Tuttavia sono state operate nel tempo varie stime da parte di Istituti o Enti molto accreditati a livello nazionale e internazionale. L’ ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) “stima che il 10-20% degli infortuni sul lavoro sono alcol-attribuibili”; le stime dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) riportano valori compresi tra il 10% e il 30%; mentre una recente rewiew della “Rand Corporation Center For Health And Safety in Workplace” (U.S.A. 2014) riporta percentuali di incidenti sul lavoro alcol-correlati che variano tra 15-20%”.
Prendendo la media dei valori centrali di queste fasce di percentuali, pari 17,5%, e considerando che in Italia negli ultimi anni sono stati denunciati all'INAIL circa 640.000 infortuni sul lavoro si può ipotizzare che, circa 110.000 infortuni sul lavoro abbiano avuto cause alcol-correlate. Allo stesso modo si può stimare che dei circa 1.000 infortuni mortali denunciati, un numero compreso tra 150 e 200 morti sul lavoro possa attribuirsi all’abuso di alcol.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.vita.it/it/article/2018/06/22/sul-lavoro-alcool-fa-rima-con-infortunio/147318/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)