Incidenti d�auto: quanto incide l�alcool sui riflessi
incidenti alcool sicurezza stradale alcolisti giovani alcolismo
Un'ipotesi fantascienfica:l'etilometro che non fa accendere il motore allo sbronzo
diariodelweb.it 18 gennaio 2010
Ancora tragedie sulle strade italiane di giovani vite in stato di ebbrezza che, a bordo delle auto, vanno a schiantarsi. E' triste dover leggere sui giornali ogni lunedì simili tragedie. E' stato calcolato che le morti in incidenti stradali, dal 20 al 45%, sono direttamente correlate all'alcol. Già con mezzo bicchiere di vino- sostengono gli esperti- si ha la tendenza a guidare in modo più rischioso rispetto a chi si mantiene sobrio.
La guida sotto effetto di alcolici risulta condizionata da una minore prontezza di riflessi, minore capacità di fronteggiare gli ostacoli e maggiore sonnolenza. Bere alcolici influisce sui «Tempi di Reazione» alla guida : da sobri ad una velocità di 100 km/h sono sufficienti 80 metri per fermarsi; chi ha alcolemia pari a 0,8 gr/litro (= 2 birre medie o 2 bicchieri di vino) ha bisogno di 100 metri per riuscire ad arrestarsi. Inoltre il campo visivo diminuisce gradualmente con l'aumentare dell'alcolemia, per cui diventa impossibile mettere a fuoco gli oggetti visti con la » coda dell'occhio» (ad esempio «da bevuti » è più difficile vedere i ciclisti, i pedoni o gli ostacoli a fianco della nostra vettura mentre guidiamo). Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 30 anni; in questi casi la correlazione con l'alcol aumenta (circa il 75% dei giovani è coinvolto in un incidente in cui c'è di mezzo l'alcol). E purtroppo in Italia con l'abuso di alcolici non si scherza: sono sette milioni gli italiani che superano di gran lunga la dose normale (1-2 bicchieri al giorno per le donne e 2-3 per gli uomini).
E per di più preoccupa il triste record dell'iniziazione all'uso di alcolici che è detenuto proprio dal nostro Paese:800.000 secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Nazionale sull'Alcol dell'Istituto Superiore di Sanità, sono gli adolescenti italiani al di sotto dei 16 anni che consumano alcolici con regolarità. I nostri giovanissimi approdano al primo bicchiere intorno agli 11-12 anni contro i 14 anni della media europea. Il presidente dell'Ama (American Medical Association) ha accusato apertamente le grandi case produttrici di alcolici forti che hanno messo il loro marchio sugli alcoolpop per agganciare bevitori in erba . Si tratta di bottigliette colorate che si presentano come succhi di frutta. Il primo approccio dei ragazzini all'alcool è rappresentato appunto da queste bevande : ci sono le bollicine ma soprattutto c'è l'alcol fra i 5 e i 7 gradi, l'equivalente di una birra abbastanza forte. Il giovanissimo però non ha affatto la percezione di assumere una bevanda alcolica e così gli sembra si scola anche dieci bottigliette di seguito. Nasce così la sbornia in calzoni corti di cui abbiamo già trattato. E ora che è lecito anche ai sedicenni di guidare le macchinine il rischio incidenti potrebbe crescere.
Gli effetti dell'alcol possono essere molto rapidi (15 minuti circa) e va detto che chi mescola alcol e medicinali corre maggiori rischi perché l'alcol interagisce con moltissimi farmaci (antidolorifici, ansiolitici e cortisonici) Idem per chi soffre di malattie, acute o croniche perché l'alcol è tossico per quasi tutti gli organi e riduce le difese immunitarie. Cosa si può fare oltre le misure che sono state già prese? Vanno intensificate sicuramente accattivanti campagne contro l'abuso di alcolici e per invitare i guidatori ad una maggiore responsabilità verso se stessi e gli altri nonché vanno stimolate le Compagnie di Assicurazione o le Società di distribuzione di combustibili o altri enti privati a regalare agli automobilisti palloncini per l'autocontrollo dell'alcolemia. Certo, tra le ipotesi fantascientifiche, sarebbe magnifico avere un etilometro incorporato che non permette di avviare il motore a chi è supersbronzo.