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Incidenti da alcol: conosceremo i numeri?

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Incidenti da alcol: conosceremo i numeri?
L'Istat ha organizzato un gruppo di lavoro per definire gli incidenti da alcol e droga


Il 12 novembre 2012, l'Istat ha istituito un gruppo di lavoro per rivedere il sistema di approvvigionamento dei dati sui sinistri, creando un nuovo modello di rilevazione: sarà possibile sapere alcol e droga quanti incidenti causano sulle strade italiane.


GRUPPO - Prende vita un gruppo di lavoro interistituzionale con l'obiettivo di procedere alla ristrutturazione del modello di rilevazione Istat su incidenti stradali con lesioni a persone: verrà coordinato da Silvia Bruzzone, primo ricercatore dell'Istat, ed è composto da funzionari dell'ACI, con Lucia Pennisi, ingegneri del ministero dei Trasporti, funzionari della Polizia stradale, ufficiali dei Carabinieri, della Polizia locale. "Quest'anno - ha detto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini - ha visto il consolidamento del modello organizzativo decentrato istituito con il protocollo di intesa nazionale ed è stata rafforzata la collaborazione con tutti gli organi di rilevazione territoriali. Su queste basi costruiremo una nuova architettura di indagine che entro il 2015 dovrà portare alla realizzazione di un sistema unico di acquisizione dei dati in accordo con il processo di digitalizzazione già avviato".


COSA SI SA OGGI - Studi della Commissione europea stimano che l'alcol alla guida determini 7.500 morti l'anno in Europa e sia responsabile di circa un terzo delle morti tra i conducenti. Secondo l'Istituto superiore di sanità, il 30-40% degli incidenti stradali in Italia è provocato da conducenti in stato psicofisico alterato da alcol e droghe, ma non si hanno certezze in merito.


DOV'È IL PROBLEMA - Nel novembre 2010, il rapporto sugli incidenti Istat che riguardava il 2009 recitava così: "A causa dell'esiguo numero di circostanze presunte dell'incidente legate allo stato psico-fisico alterato del conducente e ai difetti o avarie del veicolo, per l'anno 2009 non sono stati pubblicati i dati sugli incidenti stradali dettagliati per tali circostanze. Per motivi legati spesso all'indisponibilità dell'informazione al momento del rilievo, inoltre, per gli Organi di rilevazione è di estrema difficoltà la compilazione dei quesiti sulle circostanze presunte dell'incidente, quando queste siano legate allo stato psico-fisico del conducente. Il numero degli incidenti nei quali è presente una delle circostanze appartenenti a uno dei due gruppi sopra citati risulta, quindi, sottostimato. In particolare, nel caso di incidenti stradali con circostanze presunte legate allo stato psico-fisico alterato del conducente si rileva una netta discrepanza con i risultati diffusi da altri Organismi internazionali che hanno condotto studi ad hoc su queste tematiche (nello specifico, dati e ricerche sono stati pubblicati su 'Global status report on road safety: time for action', Geneva, World Health Organization, 2009)". Ecco la questione: non si hanno dati sicuri, e così diventa anche difficile combattere davvero la piaga della guida in stato d'ebbrezza. Vedremo se il nuovo gruppo di lavoro Istat porterà risultati apprezzabili, sono entrambi i punti di vista.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)