Incidenti stradali e alcol, FIPE: "La colpa non è degli esercenti"
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«Ancora una volta il compromesso trovato in Parlamento è solo una mezza soluzione ad un problema vero, diventando utile solo alla politica per dimostrare decisionismo sui problemi della sicurezza stradale. L'accordo di vietare la vendita di alcol alle tre del mattino, posticipandola di un'ora, ma coinvolgendo nel veto anche i bar non modificherà minimamente il comportamento scriteriato di alcune persone». È questo il commento di Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi all'indomani dell'incidente stradale sulla Tiburtina fra una Ferrari, una moto e un'utilitaria.
Secondo la Fipe: dalle cronache giornalistiche non risulta alcun legame fra lo scontro ed eventuali cause alcoliche o postumi da discoteca, come viene insinuato nell'articolo pubblicato dal Corriere della Sera a pagina 24 a firma di Lorenzo Salvia. Infatti l'incidente di sabato scorso è avvenuto alle 23 per cause in corso di accertamento ed ha coinvolto una macchina sportiva certamente inadatta a percorrere una strada statale. E in nessuno degli sfortunatissimi malcapitati (deceduti o feriti) sono state riscontrate tracce di alcol.
«Ogni volta che avviene un incidente stradale si dà la colpa agli esercenti e alle discoteche in particolare. Mi sembra ci sia un accanimento assolutamente ingiustificato verso una categoria. È inaccettabile. Prendiamo esempio dalla Regione Lombardia che in una risoluzione votata all'unanimità dal Consiglio finalizzata a promuovere la sicurezza stradale tralascia la linea dei divieti e invita a percorrere progetti educativi e formativi sui rischi connessi all'abuso di alcol e a rafforzare l'attività ispettiva delle forze dell'ordine, nonché a migliorare la manutenzione delle strade e a introdurre limitatori di velocità»: aggiunge il Presidente di Fipe.