News di Alcologia

Il consumo di alcol nel Regno Unito è un'importante fattore di rischio medico, psicologico e sociale. Una particolare preoccupazione si manifesta a proposito del bere eccedentario dei giovani, uno dei target più vulnerabili ai suoi danni. I comportamenti dei giovani, tuttavia, non sono che lo specchio di una società in cui il consumo di alcol non conosce distinzioni di età, ha profonde radici culturali ed è socialmente accettato e promosso.
Dal punto di vista operativo, quello delle azioni da implementare al fine di ridurre il consumo ed i danni alcol-correlati, i medici della BMA consigliano di portare avanti interventi mirati su target specifici (prevenzione selettiva), senza prescindere da quelli indirizzati alla popolazione generale (prevenzione universale).
Nel caso dei giovani un intervento selettivo, orientato alla proibizione, rischia di aumentare l' attrattività del prodotto, generando il cosiddetto "effetto boomerang". Come nel caso delle azioni di controllo sul consumo di tabacco, la riduzione dei danni connessi al consumo di alcol richiede una strategia globale che incentivi i cambiamenti di comportamento individuali all'interno dell'intera società, mitigando così le influenze negative e malsane che giocano su un comportamento ormai di massa.
Affinchè questo diventi realizzabile è necessario che si affrontino tutti i fattori che incoraggiano e rinforzano le "norme pro-alcol" nel Regno Unito. Alcune di esse sono radicate nella nostra cultura, altre invece sono deliberatamente generate da meri interessi commerciali.
L'industria dell'alcol utilizza le prodigiose abilità di marketing e le ingenti risorse economiche per promuovere un'immagine dell'alcol estremamente positiva, sostenendola con un efficiente sistema di pubbliche relazioni, incentivi, marchi e nuovi prodotti sempre più allettanti.
Ogni risposta politica al problema dell'alcol deve comprendere azioni specifiche orientate a modificare questo aspetto, le cui ripercussioni non sono affatto trascurabili.