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News di Alcologia

Inghilterra: «Genitori, fermate l'alcol» disperato grido d'aiuto

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Festa e bevute, il ragazzo precipitato dalla scogliera.

IL CORRIERE DELLA SERA 10 luglio 2009

Sembra una foto qualunque, di quelle che circolano a milioni su Facebook. Un gruppo di adolescenti allegri, goliardici, affamati di birra e divertimento come si può essere a 16 anni in una notte d'estate. Ancora non lo sanno, ma è l'ultima che trascorreranno tutti insieme. Il ragazzo al centro, capelli biondi, torso nudo e un bicchiere di sambuca in mano, morirà poche ore dopo. Un volo terribile da una scogliera a precipizio sulla spiaggia. Probabilmente Paddy non si è accorto di nulla: troppo ubriaco per rendersi conto di barcollare a così pochi centimetri dal vuoto.
Sono i suoi genitori ad avere reso pubblica questa immagine. È il loro straziante atto d'accusa contro il permissivismo che circonda la vendita di alcolici ai minorenni. Il ragazzo non avrebbe potuto comprarsi da bere ma nessun barista di Newquay, la località della Cornovaglia ad alto tasso di movida dove era in vacanza con gli amici, si è mai minimamente preoccupato di chiedere i documenti alla comitiva. «Ogni genitore dovrebbe guardare questa foto e pensare che sarebbe potuto accadere a loro - dicono adesso John e Shireen Higgins, il padre e la matrigna di Paddy, una famiglia middle class di Wokingham, nel Berkshire -: un attimo prima nostro figlio era lì, gli stavano vendendo birra e liquori, e dopo si è ritrovato a morire in quel modo terribile».
Erano le 10 di domenica sera. Patrick studiava alla Forest School, lo stesso istituto in cui da 25 anni insegna suo papà. Brillante in classe e dotato sul campo da rugby, era a Newquay per festeggiare la fine degli esami che gli inglesi devono sostenere a 16 anni. Una cittadina amatissima dai teenager, dove di giorno ci si sbizzarrisce sulle tavole da surf e di notte si passa ai tavoli dei tantissimi bar. I ragazzi cenano, e bevono, in un ristorante.
Usciti da lì - racconta la famiglia - i minorenni già alticci hanno potuto continuare tranquillamente a sbronzarsi in diversi pub. Fino a perdere la bussola, fino alla disgraziata passeggiata sullo strapiombo che sta proprio di fronte ai locali. Quando tre ore dopo, all'una di notte, hanno ritrovato Paddy steso sulla Tolcarne Beach, era ormai troppo tardi.
Straziante, nei giorni successivi, il pellegrinaggio degli amici sulla spiaggia. Fiori, abbracci e pianti di fronte a una morte assurda. Più di 1.600 persone hanno lasciato messaggi per lui su Facebook. Altri 1.700 hanno aderito al gruppo lanciato dagli Higgins, «Boicotta Newquay per le vacanze degli adolescenti ». Sul fatto che Newquay, dove al momento stanno facendo baldoria qualcosa come 100 mila studenti, non sia il posto più sicuro del mondo è la cronaca a dirlo. Solo pochi giorni prima di Patri­ck un 18enne era morto proprio allo stesso modo, mentre un terzo si era salvato solo per miracolo dopo essere scivolato dalla scogliera.
Il padre non giustifica il figlio ma si appella alla responsabilità degli adulti: «Certo, è stata una sua scelta quella di mettersi a bere, però dovremmo essere capaci di proteggere i nostri giovani. Come ci riusciremo se siamo noi a vendergli tutte le sbornie che vogliono?». In tanti hanno risposto al suo appello sul sito del Daily Mail. Richardson racconta di aver vietato alla figlia 16enne di andare a festeggiare la fine degli esami con gli amici: «I genitori devono imparare a dire no». Felicia se la prende con i modelli sbagliati: «È un errore presentare il bere come una forma di divertimento ». Cindy riassume forse il pensiero di tutti quelli che hanno guardato l'ultima foto di Paddy: «Servire alcol ai minori è un reato: le pene dovrebbero essere molto, molto più severe».