INPS-ISTAT: Rapporto 2010 sulla "neet generation"
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Non studiano, non lavorano, ma bevono anche se devono guidare. E' questo il profilo tracciato dei giovani italiani dalle
ultime statistiche, secondo il Rapporto 2010 redatto da Inps, Istat e Ministero del Lavoro in Italia sono addirittura oltre
due milioni i ragazzi tra i 15 ed i 29 anni che non lavora e non studia: la neet generation (not in education, employment or
trainig) è radicata soprattutto al Sud (30,3%), dove il dato nasconde presumibilmente una pesante componente di lavoro nero,
ma si sta diffondendo anche al Centro (16,1%) e al Nord (14,5%) di un paese su misura per il numero crescente di anziani,
descritti come pigri e insoddisfatti. Contemporaneamente continua a calare il numero degli occupati, soprattutto nell'
agricoltura e nell'industria, con un tasso di disoccupazione che raggiunge quasi il 25% (il 24,7%) tra i 15 ed i 24 anni, in
pratica un giovane su quattro non ha un lavoro.
Quasi tutti però apprezzano gli alcolici, fino ad abusarne. Se la guida sotto l'influsso di alcol è la principale
preoccupazione degli automobilisti italiani ( per il 64,9%), allarmati più che altro dalle norme super restrittive
continuamente introdotte sul codice della strada, per i più giovani sarebbe addirittura impensabile uscire la sera senza
bere. A sottolineare questi dati è il XVIII Rapporto Aci-Censis 2010, da cui emerge che dal 2003, la quota dei 18-24enni
coinvolti nel binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione) è un dato stabile e
riguarda il 22,6% dei maschi e l'8,4% delle femmine, ma è in forte crescita, soprattutto tra gli adolescenti, il consumo di
alcol fuori pasto, passato dal 15,4% del 1999 al 18,9% del 2009, specie tra le ragazze. Uscire senza bere - svela il rapporto
- sembra ai ragazzi un'alternativa inesistente, mentre lo sport resta l'unico vero deterrente: chi gioca la domenica, tende
infatti a mantenersi sobrio il sabato sera.
Il rischio ritiro della patente, fino ad arrivare al sequestro del veicolo, viene comunque sottovalutato: il 4,2% degli
under 30 dichiara infatti di non limitare il consumo di alcol pur sapendo di doversi mettere al volante, contro una media
totale dell'1,8% che decresce con l'avanzare degli anni. Dopotutto c'è sempre la possibilità di far guidare qualcun altro,
una pratica che abituale per un 12,7% dei giovani intervistati, per cui di ridurre il consumo di alcolici proprio non se ne
parla. Se il 93% degli automobilisti si dice favorevole all'introduzione della tolleranza zero nel nuovo Codice della Strada,
non è dunque un caso che a dichiararsi totalmente contrari siano proprio gli Under 30, sempre più spesso "vittime" dei
crescenti controlli per guida in stato d'ebrezza (secondo Aci e Censis dai circa 250mila del 2006 si è passati a 1,4 milioni
solo nel 2008). Un monitoraggio che coinvolge però solo il 4% delle patenti attive, in un Paese dove l'uso dell'automobile è
quotidiano e stenta a ridursi nonostante la congiuntura economica e i continui rincari della benzina